
Proposte per il piano di Renzi per la scuola
Non sappiamo se i giochi siano completamente fatti e le scelte siano definitive anche se non ufficializzate, ma proviamo ugualmente a suggerire qualcosa.
Ci riferiamo al piano per la scuola che il Governo si prepara a varare nel Consiglio dei Ministri del 29 agosto prossimo.
Cominciamo da quello che non dovrebbe esserci nel piano: per favore, non si metta mano, ancora una volta, alla revisione delle Indicazioni nazionali, perché i docenti hanno bisogno di un punto fermo per consolidare nella certezza la quotidianità della loro attività didattica.
In proposito si preveda l’eventuale verifica periodica (quinquennale?) come avviene in altri Paesi.
Gli interventi del piano dovrebbero, invece, riguardare modifiche strutturali del sistema sia per quanto riguarda il personale che l’organizzazione dei servizi.
Per i primi bisogna avere il coraggio di intervenire sullo stato giuridico degli insegnanti superando le limitazioni del contratto di lavoro, possibilmente operando d’intesa con il sindacato senza rigidi vincoli decisionali alla ricerca di condivisioni e convergenze.
Per i secondi occorrerà prevedere il coinvolgimento diretto degli Enti Locali e nuovi spazi decisionali riconosciuti alle istituzioni scolastiche autonome.
Nel dossier di Tuttoscuola, “6 idee per rilanciare la scuola e contribuire alla crescita del Paese“, un anno fa abbiamo aperto il dibattito su queste tematiche:
– ottimizzare l’utilizzo delle strutture scolastiche
– lotta senza quartiere agli abbandoni scolastici
– liberare e premiare le energie degli insegnanti (carriera e incentivi)
– più autonomia per le scuole, maggiori controlli e valutazione di sistema
– individuazione “chirurgica” degli sprechi e delle diseconomie
– digitalizzazione delle scuole (per tutti).
Il dibattito emerso, grazie soprattutto all’apporto di esponenti del mondo scolastico e accademico, della politica e della cultura, ha notevolmente arricchito, confermandole, le proposte del dossier.
Ci auguriamo che, in qualche modo, il piano del Governo sappia tenerne conto.
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