Proposta Giavazzi sul reclutamento: le voci critiche

Se la proposta Giavazzi sul reclutamento degli insegnanti incassa da un lato il favore del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini, suscita le vibrate critiche dei sindacati e delle associazioni dei precari, da sempre ostili ad assegnare il potere di assunzione ai capi d’istituto (temono una conseguenza che anche l’editorialista del Corriere della sera contempla come possibile, se non regolata da meccanismi correttivi: l’assunzione di “raccomandati o i figli e i nipoti dei colleghi”, “come accaduto all’Università”).

Al Direttivo Nazionale dei C.I.P. – Comitati Insegnanti Precari – spetta la palma delle reazioni più indignate nei confronti degli “editoriali dei saccenti tuttologi” che ultimamente non perdono occasione per scrivere “gli articoli per lapidare la professione docente”, includendo ovviamente l’articolo di Francesco Giavazzi.

Gli insegnanti – rispondono i C.I.P. a Giavazzi – si sentono “oltraggiati a essere ritenuti docenti di risulta e non per scelta”. “I nuovi metodi di reclutamento (…) suggeriti negano diritti, priorità e legittime aspettative professionali ed umane a quanti invece hanno dato credito allo Stato italiano”, lavorandoci per anni, privi di qualsiasi riconoscimento.

Francesco Scrima, Segretario Generale Cisl Scuola, consiglia a Giavazzi “di approfondire la conoscenza del sistema scolastico”, in un comunicato stampa dall’eloquente titolo Precari: quello che Giavazzi non sa.

Riguardo a quello che consideriamo il nodo centrale della proposta di Giavazzi, l’ipotesi di un differente reclutamento degli insegnanti, Scrima commenta: “Il sistema dei Concorsi Pubblici per entrare di ruolo nella scuola, se ben governato, è un serio meccanismo di garanzia per la società e il “pubblico” prima che per i singoli concorrenti; selezionare su criteri di competenza è doveroso e possibile. Se non avviene sempre così di chi è la colpa? Il sistema dei Concorsi pubblici è comunque previsto dalla Costituzione; che facciamo?”