Precarietà e percorsi formativi…

Sul tema della precarietà tra gli insegnanti, riceviamo questa email, indirizzata al ministro, da parte del nostro lettore Giuseppe N., che pubblichiamo.

Invitiamo tutti gli altri lettori a partecipare alla discussione, o a proporne di nuove, scrivendoci come di consueto all’indirizzo dedicato la_tribuna@tuttoscuola.com.

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Gentile Ministro,

Mi chiamo Giuseppe N. e sono un Insegnante Precario.

Mi sono laureato in Lingue e Lett. Straniere presso l’Università Statale di Milano e successivamente ho conseguito l’abilitazione per l’segnamento, frequentando i corsi SSIS (test di accesso, due anni di frequenza obbligatoria, con esami, due tirocini, uno per le medie e l’altro per le superiori e infine tesina e esame finale).

Due anni fa ho conseguito l’abilitazione per il Sostegno, presso l’Università Cattolica di Milano. 

Cosa devo fare ancora per poter insegnare? Per poter essere  assunto a tempo indeterminato?

Ancora… un altro concorso???

Lei ha detto che in Italia non si fanno concorsi dal 1999.

Ed allora?

Vorrei informarLa che, quando sono stati aboliti i Concorsi, sono state istituite le SSIS. E lo sa perché?

Proprio perchè si voleva

avere Insegnanti più competenti (selezione iniziale, corsi di due anni per imparare ad insegnare la propria materia, esami di psicologia, sociologia, didattica);

ringiovanire la classe insegnante ( un ragazzo o una ragazza che nel 2001 o nel 2002 aveva 28-29anni, oggi è sulla quarantina.. Che colpa ne ha se intanto è stato fatto invecchiare da precario?).

– favorire il reclutamento in base alle esigenze territoriali

Signor Ministro, io ho 47 anni.

Sono forse vecchio per avere un contratto  a tempo indeterminato?

Ma come, non è un controsenso con quello che sta facendo il suo governo, alzando l’età pensionabile a 67/68 anni?

Concludo informandola che ho due figli (non so se questo La può interessare), Giulia di 5 anni e Nicolo’ di 2a

Sperando che questa lettera La informi soprattutto su ciò che è avvenuto dopo i concorsi,

Le porgo i miei saluti.

Un Insegnante Precario

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