Precari. La coda della coda

Sembra proprio una storia infinita quella dell’inserimento in coda o a pettine nelle graduatorie provinciali dei docenti precari.

Dopo le diverse ordinanze di sospensiva del Tar Lazio che avevano disposto l’inserimento a pettine nelle graduatorie anziché in coda come previsto da una disposizione ministeriale; dopo il commissariamento del ministero inadempiente; dopo l’inserimento nella legge salva-precari (n. 167/2009) di un’apposita disposizione di “interpretazione autentica” che confermava la collocazione in coda dei docenti precari; dopo tutta questa lunga sequenza di misure e contromisure che sembrava aver concluso la tormentata vicenda, si assiste ora ad un nuovo colpo di scena.

Sull’ennesimo ricorso al Tar Lazio, promosso da alcuni docenti precari assistiti dall’Anief, il tribunale ha disposto con nuova ordinanza (n. 230/2010) la sospensione del giudizio, rimettendo la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale per presunta illegittimità costituzionale dell’articolo 1, comma 4ter della legge 167/2009 (contrasto con gli articoli 3, 24, 51, 97, 113 e 117 della Costituzione).

In buona sostanza si contesta l’effetto retroattivo della interpretazione autentica che di fatto annullerebbe l’autonomia della magistratura che aveva imposto al Miur l’esecuzione delle sentenze, pena il commissariamento.