Precari e sissini, la diatriba continua

Precari storici e precari “sissini” si confrontano in questa “guerra tra poveri” per un posto al sole. In tempi di tagli di organici si sa che i posti per il ruolo al settembre prossimo saranno meno di quanto sperato (6-7 mila posti per migliaia di insegnanti in graduatoria invece dei circa 15 mila attesi).
I precari storici se la prendono con i colleghi usciti dalle scuole di specializzazione per insegnare nella secondaria che, a loro dire, avrebbero ricevuto aiuti di favore eccessivi attraverso i recenti decreti di aggiornamento delle graduatorie permanenti.
C’è stato anche chi si è spinto a ipotizzare che la “regalia” ministeriale di 30 punti aggiuntivi e la collocazione in fascia alta nasconda una manovra del ministro Moratti per sostenere la propria proposta di riforma scolastica con contenimento del precariato storico a favore dei più qualificati colleghi usciti dalle Ssis.
Ora la novità: per la prima volta scendono in campo gli stessi “sissini” che con un proprio documento (SSIS e Graduatorie permanenti) difendono i provvedimenti ministeriali e ne danno una diversa giustificazione, precisando in particolare come tutto sia venuto a seguito di provvedimenti, anche di legge, non recenti.