Precari del concorso straordinario: ecco cosa cambia

Dal momento dell’uscita del bando del concorso straordinario il 28 aprile scorso sono cambiate molte cose, per effetto del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020 e degli emendamenti integrativi approvati il 28 maggio dal Senato in sede di conversione del decreto legge n. 22 dell’8 aprile scorso. Vediamo i principali cambiamenti intervenuti o previsti.

Innanzitutto il precedente bando (decreto 510) non viene annullato, bensì modificato in alcune parti, entro 30 giorni dall’approvazione definitiva della conversione del DL 22, cioè entro i primi giorni di luglio.

Quasi certamente verrà emanato un decreto apposito.

La data di presentazione delle domande (già prevista dal 28 maggio al 3 luglio) verrà rideterminata, mentre non dovrebbero esserci modifiche sulle modalità di accesso al sito Istanze on line per la sua presentazione, né sui requisiti che i candidati devono possedere, fatta salva l’indicazione della sede d’esame.

I posti a concorso, già determinati in 24 mila, saranno 32 mila. Con il prossimo decreto il ministero dovrà pubblicare la nuova distribuzione dei posti che, in via orientativa, fatti salvi i pochi posti previsti per le classi di concorso minori, dovrebbero essere maggiorati di circa un terzo.

La prova unica scritta non sarà con 80 quesiti a domande multiple con risposta chiusa, bensì con 3-5 (l’emendamento non ha quantificato) quesiti a risposta aperta.

I contenuti delle prove dovrebbero riguardare la conoscenza della propria classe di concorso, gli aspetti metodologici e didattici della disciplina, e l’inglese.

Sia prima sia con la nuova disposizione la prova è superata con almeno sette decimi.

Il precedente bando prevedeva che la prova scritta si svolgesse nella regione scelta dal candidato; un emendamento ha previsto, invece, che il candidato possa indicare una regione diversa che potrebbe essere quella di residenza. Poiché le risposte della prova verranno registrate anonimamente on line, la commissione della regione scelta potrà procedere ugualmente alla correzione.

Le immissioni in ruolo, previste forse con troppo ottimismo a settembre 2020 perché si ipotizzava lo scritto per metà agosto, avverranno invece nel corso dell’anno 2020-21, dopo lo svolgimento della prova scritta prevedibile in autunno in situazione epidemiologica sotto controllo.

Per la quota dei vincitori che avrebbero avuto diritto all’immissione in ruolo al 1° settembre 2020, vi sarà la retrodatazione giuridica di nomina a quella data.

Complessivamente la nomina in ruolo di tutti i 32 mila vincitori avverrà nell’arco di un quadriennio.