Politica e sindacati solidali con i 4mila ‘quota 96’

All’indomani dello stop della Ragioneria dello Stato al pensionamento dei 4mila lavoratori della scuola che non sono riusciti ad andare in pensione nonostante avessero i requisiti (maturati nell’anno scolastico, e non nell’anno solare), a causa del dell’assenza di coperture economiche certe, si moltiplicano le prese di posizione della politica e dei sindacati, tutte solidali con i 4mila lavoratori.

Il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini commenta: “Auspico che il Ministero dell’Economia consenta al Parlamento di trovare una soluzione che permetta a questi insegnanti di non restare nel guado e nell’incertezza“.

La deputata Elena Centemero, Responsabile Nazionale Scuola e Università di Forza Italia, dichiara: “La vicenda ‘Quota ’96’ si sta trasformando in un storia senza fine. Ci sono quasi quattromila insegnanti che stanno pagando la ‘sbadataggine’ della ministra Fornero e sono costretti a vedere spostato sempre più in avanti il momento della pensione. Lo stop della Ragioneria dello Stato sulle coperture è un’ulteriore doccia fredda che aggiunge frustrazione e aumenta l’urgenza del problema. Ora sta al governo Renzi: risolto l’errore sugli scatti, si ponga rimedio anche a questo. Nella speranza che sia l’ultimo atto con cui bisogna correggere gli sbagli dei governi passati e che poi si possa guardare avanti, alle esigenze presenti e future della nostra scuola”.

La Cisl Scuola punta il dito contro la Ragioneria generale dello Stato la quale “sbarra ancora una volta la strada” al provvedimento cosiddetto ‘quota 96’ e chiede l’intervento del governo affinché “si faccia carico” di assicurare “il giusto diritto di 4.000 insegnanti a non vedersi negare la pensione”.

Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil, scrive: “Ancora un’ingiustizia contro il personale della scuola! La mancata soluzione, a causa della assenza di copertura finanziaria, per 4 mila docenti della scuola che avevano maturato quota 96 e che non sono potuti andare in pensione per effetto della riforma Fornero è una ingiustizia“.

Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, commenta: “Sugli insegnanti di ‘Quota 96′ il Ministero dell’Economia sta commettendo un grosso errore. È gravissimo non capire che mandare in pensione tutti quegli insegnanti che, per un errore della riforma Fornero sono stati penalizzati nonostante avessero tutti i requisiti, vorrebbe dire spalancare le porte della scuola a 4000 giovani”.

La deputata Renata Polverini (FI), vice presidente della commissione Lavoro, afferma: “Ancora una volta la riforma Fornero mostra tutti i suoi limiti e l’ingiustizia di cui è portatrice per migliaia di lavoratrici e di lavoratori, a partire da quelli della scuola oggetto della ‘quota 96’“.

In una nota Barbara Saltamartini, Nuovo Centrodestra, vice presidente della Commissione Bilancio e relatrice del provvedimento, promette: “Su ‘quota 96’ non possiamo più consentire perdite di tempo e parole. Occorre trovare definitivamente una soluzione al problema di quelle persone, provenienti dal comparto scuola, che – a causa di un errore della Legge Fornero che non ha tenuto conto delle specificità di questo comparto – oggi vedono non riconosciuto un diritto acquisto quale quello della pensione“.