Polemiche sui Progetti di ricerca di interesse nazionale

Per il ministro Profumo occorre corresponsabilizzare le università

Vogliamo che le università siano corresponsabilizzate nella selezione dei progetti. Meno individualismi e gioco di sistema per competere sul programma Horizon 2020“. Il ministro dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca Francesco Profumo risponde in un’intervista al ‘Sole 24 Ore’ alle critiche avanzate in una lettera al quotidiano. La polemica riguarda il Decreto Ministeriale promulgato lo scorso 27 dicembre 2011 contenente il nuovo bando per i Progetti di Ricerca di rilevante Interesse Nazionale (Prin), che costituisce il principale mezzo di finanziamento pubblico alla ricerca in Italia.

Sul precedente Prin (Progetti di ricerca di interesse nazionale), sottolinea il ministro, “c’erano 5.000 domande con 100 milioni a bando. Quest’anno i milioni saranno 170 e le domande, presumibilmente, 7.000. Ogni proposta andrà valutata da tre persone: un processo lunghissimo e alla fine poco efficace“. Da qui l’idea di “corresponsabilizzare le università: selezionino i progetti e presentino poi i migliori alla valutazione – spiega – i posti sono limitati per i coordinatori del progetto ma non per i partner. è qui che l’Italia deve crescere. La parte italiana del Prin può valere circa 1,6 miliardi l’anno. Vogliamo perderla? Non si tratta di creare ‘cordate’, ma gruppi di progetto veri e propri team in grado di interagire al meglio. Per Profumo “l’aspetto culturale è strategico“.

Nel 2012 ripartiranno i concorsi per l’Università: “L’autonomia responsabile delle università sarà decisiva per determinare la quota premiale. E creerà un circolo virtuoso perché sarà collegata anche a un indice della qualità delle persone reclutate. Faremo in modo che nelle commissioni che dovranno scegliere tra chi ha avuto l’abilitazione nazionale vi siano anche professori non italiani“.