
Podcast a scuola, ‘Una finestra sul mondo grazie a cui gli studenti sviluppano diverse abilità’. Intervista alla DS Boschetto

Zaino in spalla, microfono alla mano. Così fanno scuola gli alunni dell’IC “Anna Maria Luisa de’ Medici” di Calenzano (Firenze) che hanno dato vita tra i banchi di scuola ad un podcast dal titolo “Calenziamoradio”. Un modo nuovo di fare didattica che nasce da un’idea della dirigente scolastica, Cinzia Boschetto che oggi ce la racconta.
Dirigente, com’è nata l’idea dell’utilizzo del podcast all’interno del vostro Istituto Comprensivo? Crede che realmente questo strumento possa essere adatto alla didattica nella scuola primaria?
“Il podcast consente di integrare le nuove tecnologie nella didattica, in un’ottica interdisciplinare; solitamente è uno strumento ampiamente utilizzato nella scuola secondaria, ma abbiamo pensato che, con un’adeguata progettazione delle attività, il podcast potesse contribuire in modo significativo al percorso di apprendimento dei discenti di scuola primaria. Le attività destano notevole curiosità e interesse negli allievi nutrendo la motivazione ad apprendere; i partecipanti al progetto instaurano relazioni positive attraverso la reciprocità del sapere e “desiderano” potenziare le loro abilità e competenze, in un contesto del “fare” che li rende protagonisti attivi e felici dell’obiettivo raggiunto”.
Il podcast è un nuovo modo per acquisire abilità: come rendere complementare questa metodologia a quella tradizionale?
“Attraverso il podcast gli studenti esercitano molteplici abilità: linguistiche (creazione di testi), logico-matematiche (montaggio della puntata), espressive (creatività), relazionali (collaborazione tra pari), pertanto le attività del podcast consentono una proficua ricaduta didattica in diversi ambiti disciplinari; l’utilizzo delle nuove tecnologie risponde alla peculiarità delle modalità di apprendimento di ciascun discente; tale approccio, sulla base di un’attenta progettazione, rafforza e favorisce il successo formativo di ciascun alunno”.
“Calenziamoradio”: in che cosa il vostro podcast è diverso, o più ricco, rispetto agli altri podcast scolastici?
“Calenziamoradio è una finestra sul mondo ed è un chiaro esempio di glocalizzazione, ovvero un contenitore multimediale in grado di veicolare la realtà territoriale al mondo, attraverso le voci e i testi dei partecipanti. Le interviste a personalità del territorio che lavorano in diversi ambiti (musica, teatro, danza, politica, giornalismo, istruzione, ricerca) costituiscono uno strumento che sviluppa il pensiero laterale e realistico nei discenti. L’’esperienza pianificata del processo comunicativo incrementa le abilità del pensiero divergente, costruisce empatia e potenzia lo spirito critico e la capacità di adattamento”.
Da dirigente e da insegnante che cosa augura alla scuola per il futuro e agli studenti?
“E’ mia convinzione che la scuola debba costituirsi sempre di più come punto di riferimento sicuro, luogo dove gli allievi siano davvero accolti e coinvolti. ‘I care’, come ha operato Don Milani. I diversi progetti dell’Istituto sono volti a consentire il più possibile l’apertura della scuola, sia nella fascia pomeridiana che nei fine settimana, in modo da offrire alle studentesse e agli studenti non solo un arricchimento dell’offerta formativa, ma la possibilità di sviluppare il senso di appartenenza, di cementare le relazioni, di scambiare idee e crearne di nuove, di risolvere conflitti, di sperimentare la vita in una micro società. Auspico che la scuola sia sempre più contesto di comunità e di reciprocità, nel quale le diverse componenti territoriali collaborino in sinergia per la formazione di cittadini responsabili e rispettosi, che operino fruttuosamente non solo come individui, ma soprattutto in virtù della coscienza collettiva”.
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