Poche o tante, ma subito le immissioni in ruolo

Dall’incontro tra il ministro Gelmini e i sindacati della scuola di giovedì scorso non sono usciti dati e impegni precisi per le immissioni in ruolo, un problema scottante che dovrà passare al vaglio del ministro Tremonti.

Con il precedente ministro dell’economia, Padoa-Schioppa, le trattative del ministro Fioroni e del suo vice Bastico per questa prevista tornata di immissioni in ruolo non avevano dato segni confortanti, tanto che, rispetto agli attesi 50 mila posti vacanti e disponibili, la verifica aveva accertato una disponibilità (complice un modesto turn over) pari circa alla metà del previsto.

Sulle disponibilità dei posti vacanti si è abbattuta la prevista riduzione di posti, rendendo evidente, anche a chi fa finta di non accorgersene, che riduzione di posti e immissioni in ruolo sono tra loro strettamente dipendenti.

Considerata la crisi politica in atto e la campagna elettorale in corso, Fioroni aveva preferito glissare su una informazione sgradita per le migliaia di precari in attesa. Ora, però, occorre giocare a carte scoperte, indipendentemente dall’entità accertata dei posti da destinare alle immissioni in ruolo.

Il 31 luglio, infatti, termine ultimo previsto per le immissioni in ruolo in vista di un avvio regolare dell’anno scolastico, è ormai prossimo. Occorre decidere presto, emanando l’atteso decreto interministeriale.

Contestualmente occorre chiudere la questione dell’organico di fatto, la cui circolare ministeriale è stata criticata dai sindacati che hanno ottenuto dal ministro una sua revisione. Dopo il 31 luglio e dopo le immissioni in ruolo, la macchina ministeriale dovrà affrontare le nomine dei docenti annuali prima dell’avvio dell’anno scolastico.