PNRR, via alla transizione digitale delle scuole: laboratori e trasformazione di 100 mila classi in ambienti innovativi

Tra gli obiettivi del Pnrr che saranno raggiunti entro la prossima settima c’è anche “il decreto ministeriale per l’adozione del piano Scuola 4.0 al fine di favorire la transizione digitale del sistema scolastico italiano per scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori; Con il decreto ministeriale si procede alla trasformazione di 100.000 classi in ambienti di apprendimento innovativi e alla creazione di laboratori per le nuove professioni digitali in tutte le scuole del II ciclo sarà adottato“. E’ quanto si legge nella relazione al consiglio dei ministri del sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli sugli obiettivi del Pnrr per giugno 2022. Abbiamo fatto una riunione del CdM positiva abbiamo passato in rassegna gli obiettivi del Pnrr che devono essere raggiunti entro fine giugno e abbiamo fatto una disanima rispetto al punto dove siamo. Sono molto tranquillo rispetto” ha inoltre dichiarato il premier, Mario Draghi, durante una conferenza stampa allestita al termine del confronto tra i ministri tenuto lo scorso 26 maggio.

Il progetto rientra nell’ottenimento dei fondi del Recovery da parte dell’Italia, che deve raggiungere 100 obiettivi entro fine 2022. Col traguardo di giugno sbloccata la seconda rata dei fondi europei, pari a circa 24 miliardi, a cui si aggiungerà un’ulteriore tranche a fine anno di 22 miliardi. Coinvolta anche la scuola: degli oltre 210 miliardi che arriveranno all’Italia in più trance nei prossimi cinque anni, circa 15 riguarderanno specificatamente lo sviluppo dei nostri istituti scolastici.

 

“I decreti ministeriali volti a favorire la mobilità dei ricercatori e la semplificazione della gestione dei fondi per la ricerca sono stati adottati. Per completare le riforma nelle prossime settimane sarà esaminato dal Senato un emendamento al disegno di legge di conversione del Dl 36 del 2022 relativo ai percorsi di carriera dei ricercatori. La proposta emendativa reca una nuova disciplina dei ricercatori universitari a tempo determinato, l’istituzione della figura del tecnologo a tempo indeterminato e la soppressione degli assegni di ricerca in luogo del nuovo strumento dei contratti di ricerca”, si legge ancora nella relazione al consiglio dei ministri del sottosegretario Garofoli.

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