Piano programmatico/1: un parto con sorpresa

Era atteso da settimane. I sindacati erano certi di riceverne una copia già nell’incontro con il ministro Gelmini del 19 settembre, ma si erano dovuti accontentare della proiezione di alcune slides e di un comunicato stampa del ministero. Il piano programmatico del Miur “di concerto con il Ministro dell’economia” previsto dall’art. 64 della legge n.133/2008, finalizzato alla “razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili“, ha visto la luce solo il 25 settembre scorso.

Ed è stata subito polemica. Sindacati e opposizione lo hanno attaccato duramente, e un alone di sconcerto ha circondato, anche tra i media, il documento diffuso da viale Trastevere.

Quali i contenuti del Piano? Intanto sono confermati quelli anticipati da Tuttoscuola il 15 settembre (v. TuttoscuolaFOCUS n. 253/359) ad eccezione dell’abbreviazione del percorso d’istruzione dai 13 anni attuali a 12, progetto sul quale il governo ha evidentemente voluto prendere una pausa di riflessione cancellandolo dalla bozza del piano.

Viceversa, rispetto alle linee del piano sintetizzate nel comunicato dell’ufficio stampa del Miur del 19 settembre scorso, nel testo non si parla di estensione dell’inglese e della matematica nei licei classici, né di corsi di italiano per stranieri.

Confermati invece, e non potrebbe essere diversamente, i tagli di organico (131.841 fino al 2011, di cui 22.000 già previsti dalla Finanziaria Prodi del 2008) e il reinvestimento (a partire dal 2010) del 30% delle economie per lo sviluppo della carriera del personale, previsti dalla legge 133. La manovra corrisponde a una riduzione del 13% dell’organico attuale, ed è particolarmente forte nel 2009 (-57.271 posti tra docenti e personale ATA, una sforbiciata pari al 6% del totale).