Tuttoscuola: Non solo statale

Per i disabili meno parità nelle paritarie

Dal 2000, con la parità scolastica sancita dalla 10 marzo 2000, n. 62, tutte le scuole che appartengono al sistema nazionale integrato d’istruzione sono tenute ad offrire una condizione di parità di servizi a tutti gli studenti, compresi i portatori di handicap. Infatti la legge prevede che “Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi, compresi gli alunni e gli studenti con handicap.”
La condizione di parità nei confronti degli alunni disabili pertanto da quell’anno costituisce un impegno legale per garantire un’offerta di servizio alla pari per tutti, ma, dai dati pubblicati dal ministero dell’Istruzione relativamente all’anno scolastico 2001-2002, risulta che, in rapporto alla totalità degli alunni accolti nelle proprie scuole, le istituzioni paritarie hanno una presenza di portatori di handicap pari allo 0,67%, contro l’1,81% delle scuole statali.
Si tratta di una incidenza di disabili rispetto all’intera popolazione scolastica accolta, tre volte inferiore a quella analoga delle scuole statali.
A giustificazione del gap registrato, le scuole paritarie forse possono addurre il fatto che, oltre a trovarsi da pochissimo tempo nella condizione di obbligata parità nei confronti dell’accoglienza di alunni disabili, dispongono di risorse economiche non adeguate a sostenere le spese per il personale docente di sostegno.
Non vi è dubbio tuttavia che questo dell’inserimento degli alunni disabili rappresenta un indicatore di effettiva parità che le istituzioni scolastiche paritarie, il più presto possibile, dovranno cercare di conseguire in modo sostanzialmente adeguato.

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