Pensiero creativo: studenti italiani sotto la media OCSE, ma non segnali di speranza

L’Italia si trova a un bivio nel campo dell’educazione, con un punteggio di 31 su 60 nel “pensiero creativo”, inferiore alla media Ocse di 33 punti. I risultati emergono dall’indagine Ocse Pisa 2022, recentemente presentata durante un webinar organizzato dall’Invalsi. A livello internazionale, i paesi che si distinguono per l’eccellenza in questo ambito includono Singapore, Corea del Sud, Canada e Australia, tutti con punteggi superiori a 37. In Europa, le nazioni leader sono Estonia, Finlandia e Danimarca.

Nonostante il punteggio generale, il 76% degli studenti italiani ha raggiunto almeno un livello base di competenza nel pensiero creativo, allineandosi così alla media Ocse. Questi studenti sono capaci di generare idee pertinenti per compiti espressivi e risolvere problemi di difficoltà variabile, dimostrando anche una certa originalità nelle soluzioni proposte.

Analizzando i risultati in base al tipo di istituto, emerge una notevole disparità: gli studenti dei licei hanno una media di 34 punti, mentre quelli degli Istituti Professionali e dei Centri di Formazione Professionale si fermano a 24. Solo il 22% degli studenti raggiunge livelli 5 o 6, considerati i “top performers”.

La correlazione tra rendimento in matematica e pensiero creativo è particolarmente significativa, con un valore di 0,64. Questo suggerisce che gli studenti che eccellono in matematica tendono a mostrare anche abilità creative superiori. Inoltre, le ragazze si posizionano leggermente avanti rispetto ai ragazzi, guadagnando un punteggio di due punti superiore nel pensiero creativo, a differenza di tre punti nella media Ocse.

Un fattore cruciale emerso dall’indagine è l’influenza dello status socioeconomico: gli studenti provenienti da contesti più avvantaggiati ottengono risultati superiori di 8,6 punti rispetto ai loro coetanei svantaggiati. Questo divario solleva interrogativi sulla necessità di interventi mirati per garantire un’educazione più equa e inclusiva.

In sintesi, sebbene l’Italia presenti alcune aree di successo nel pensiero creativo, resta molto da fare per colmare il divario con i paesi leader e garantire che tutti gli studenti possano sviluppare appieno le proprie potenzialità creative.

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