PCTO, ecco come gli studenti vorrebbero la nuova alternanza scuola lavoro

Sicurezza e formazione: sono i due pilastri posti alla base della imminente riforma dei PCTO – i Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento – e dell’alternanza scuola-lavoro in generale, a cui sta lavorando il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Il Tavolo appena avviato con il Ministero del Lavoro mira proprio a rimodulare la normativa dei PCTO dal punto di vista della sicurezza degli studenti nei luoghi di stage. Una revisione del sistema che punta anche a rendere centrale la formazione degli studenti riguardo alla sicurezza sul lavoro e quella dei tutor scolastici e aziendali, due figure fondamentali nello svolgimento dei progetti. Una missione che, se verrà portata positivamente a termine, incontrerà sicuramente i favori degli interessati. Visto che, come evidenzia un’indagine condotta di recente dal portale Skuola.net su un campione di 2.500 studenti dell’ultimo triennio delle superiori (periodo in cui si svolgono i PCTO), sono proprio quelle appena descritte le principali variabili da considerare per distinguere un buon tirocinio.

PCTO, come dovrebbe essere? In presenza, formativo e coerente con gli studi svolti

A pensare che i PCTO abbiano bisogno di un restyling sono soprattutto gli studenti coinvolti nell’alternanza scuola-lavoro. Il primo dato che emerge dal sondaggio di Skuola.net citato all’inizio è che gli stagisti hanno apprezzato maggiormente l’alternanza quando è stata svolta per vere e proprie realtà lavorative (pubbliche o private) e non “simulata” a scuola: tra coloro che l’hanno fatta direttamente sul campo l’indice di gradimento è al 66%. Ma questo è solo il punto di partenza. Infatti, agli studenti occorre anche che le attività vengano svolte in presenza. Gli studenti che hanno svolto i PCTO totalmente a distanza, infatti giudicano l’esperienza come pessima: per fortuna si tratta di una sparuta minoranza, appena il 22%.

Inoltre, una volta arrivati in azienda, gli studenti vogliono toccare con mano i processi lavorativi. Essere coinvolti nelle attività principali è un requisito fondamentale per il 67% degli intervistati: più di 2 studenti su 3. Meglio ancora se il tutto viene preceduto da un’adeguata formazione di carattere teorico-pratico: anche questo un altro requisito chiave secondo il parere degli studenti. Di conseguenza, la soddisfazione per la qualità dell’esperienza è stata minore tra coloro che hanno avuto solo una spiegazione di tipo teorico: in questo caso solo il 18% si è detto contento dello stage. Ancora minore il gradimento tra gli studenti che hanno svolto compiti marginali (9%) e tra chi è stato messo da parte “a guardare” (6%). Ma più di tutto, gli studenti sognano uno stage in linea con i propri interessi e studi: non è un caso che gli studenti che hanno avuto questa opportunità giudichino – in 9 casi su 10 – l’esperienza come positiva.

Il tutor, una figura chiave dell’alternanza scuola-lavoro

Un’altra prerogativa essenziale – anche qui gli studenti sembrano essere in linea con il Ministro Valditara – è la presenza costante di un tutor aziendale, che supporti gli stagisti nell’arco di tutta l’alternanza. Si tratta di una figura teoricamente obbligatoria ma che non sempre le ragazze e i ragazzi hanno avuto la fortuna di avere accanto. Solo il 40% degli intervistati è stato assistito con regolarità, mentre addirittura il 30% non lo ha mai conosciuto. Eppure che la presenza del tutor aziendale sia un elemento chiave è un dato di fatto: chi ha giudicato positivamente l’esperienza in alternanza – in quasi 6 casi su 10 – ha potuto godere dei consigli di un tutor aziendale.

Sicurezza, studenti in linea con Valditara

Altro campo in cui gli studenti sono in sintonia con Valditara è quello della sicurezza sui luoghi di lavoro. Un tema che ha tenuto banco per tutto il 2022 e che in questi giorni è tornato alla ribalta per il caso del mancato risarcimento alla famiglia De Seta. I dati di Skuola.net mostrano come l’80% degli studenti che ha svolto mansioni pratiche si sia sentito al sicuro durante le attività. Lo stesso non si può dire però per un 20% di intervistati che invece ha temuto di essere in pericolo in più di un’occasione durante l’alternanza scuola-lavoro. Anche se alla fine, fortunatamente, l’86% degli stagisti ha giudicato sicuro l’ambiente di lavoro in cui ha operato.

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