Ok di Scrima e Puglisi ai richiami di Napolitano
Le parole del presidente della Repubblica da Salerno (incontro con i precari della scuola) e da Giffoni (incontro con i giovani) continuano ad avere consensi e apprezzamenti.
Dopo le parole del presidente della Camera e di vari parlamentari, è stata la volta del segretario generale della Cisl-scuola, Francesco Scrima, e della responsabile scuola del PD, Francesca Puglisi.
Scrima esprime gratitudine al Presidente Napolitano, intervenuto ad indicare la necessità di rivolgere alla scuola maggior attenzione e più risorse, per far sì che la “scommessa” sul suo futuro e sul futuro delle nuove generazioni e del Paese sia una sfida vincente.
L’ammonimento di Napolitano, così come la sua recente esortazione al Parlamento affinché dedichi un’apposita sessione alla scuola e alle sue problematiche, ivi compresa quella drammatica del precariato, continua Scrima, merita di essere accolto con doverosa attenzione e disponibilità.
Ognuno faccia la sua parte, conclude il segretario della Cisl-scuola: Governo, Parlamento, Regioni, Enti locali, forze politiche e sindacati.
La scuola non può essere terreno di scontro e di contrapposizioni ideologiche, va assunta da tutti come bene comune da sostenere e valorizzare, facendone il fulcro centrale di un rinnovato processo di competitività dell’intero “sistema paese”.
La Puglisi considera le parole del presidente Napolitano come un richiamo per tutti alla
necessità di investire di più nell’istruzione, nell’educazione e nella ricerca che, aggiunge il presidente, diventano un volano per l’economia.
La scuola italiana – osserva la Puglisi – in questo momento, è in una situazione di grandissima sofferenza e il governo lo sa: abbandoni dunque la strada percorsa finora e restituisca le risorse tolte alla scuola pubblica.
La scuola, conclude la responsabile scuola del PD, deve tornare ad essere strumento di uguaglianza e libertà, luogo dove i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, possono raggiungere i più alti gradi di istruzione. Per questo, e non per altro, servono risorse per l’istruzione pubblica.
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