Occupazioni, linea dura del MIM: ‘Scuole sono tenute a denunciare. Gli studenti dovranno ripagare i danni’

Svolta dura davanti alle occupazioni studentesche di questo ultimo periodo. Al liceo Tasso di Roma pioggia di cinque in condotta, sospensioni e lavori extra per i ragazzi. Danni ingenti secondo l’istituto, minori per famiglie e ragazzi a cui sono state chieste le spese per la sanificazione. Al liceo Mamiani braccio di ferro con la preside sulla lista degli auto-denunciati e stop ai collettivi studenteschi. Sempre a Roma, al liceo Virgilio, processo ai ragazzi e alle ragazze e lettere ai genitori con tanto di bollettino allegato per saldare le spese dei danni. Dopo i provvedimenti dei presidi arrivano ora anche quelli del MIM: “Le scuole sono tenute a denunciare. Occorre valutare l’applicazione delle misure disciplinari previste dal Regolamento di ciascun istituto” ed è necessario “stimare la portata dei danni degli eventuali atti vandalici, considerando che troppo spesso se ne fa carico l’intera collettività e non gli autori. Dovranno essere poste a carico degli studenti responsabili le spese per le pulizie straordinarie e per il ripristino di arredi, pc e ogni altra attrezzatura di proprietà della scuola“, scrive infatti il ministero dell’Istruzione e del Merito in una circolare destinata alle scuole superiori.

“Anche in quest’anno scolastico alcune scuole sono state teatro di occupazione da parte di gruppi di studenti che hanno impedito il regolare svolgimento delle lezioni, per periodi considerevoli, ledendo il diritto costituzionale allo studio della maggior parte degli studenti non aderenti alle occupazioni e causando, in molti casi, danni consistenti agli arredi sia fissi che mobili, alle dotazioni laboratoriali e alle strutture” spiega ancora la circolare firmata dal capo dipartimento del ministero dell’Istruzione, Carmela Palumbo.

Molti dirigenti scolastici hanno messo in atto, sin dall’inizio, tutte le possibili strategie per far fronte a queste situazioni, mostrando la disponibilità al dialogo e all’ascolto e proponendo alternative quali l’assemblea o la co-gestione. Non sempre, tuttavia, si è raggiunto il risultato sperato, a volte anche a causa della presenza durante le occupazioni di soggetti esterni alle scuole“, prosegue Palumbo la quale “in questo momento, in cui è necessario affrontare le conseguenze di quanto accaduto”, ritiene “fondamentale ricordare che l’occupazione espone gli studenti a possibili reati, anche legati al danneggiamento di beni pubblici”, che i dirigenti scolastici “sono tenuti a denunciare”.

“Occorre pure valutare l’applicazione delle misure disciplinari previste dal Regolamento interno di ciascun istituto, tenendo conto delle modalità delle occupazioni che nei casi più gravi hanno persino impedito l’accesso al dirigente scolastico e al personale di segreteria, causando non solo l’interruzione dell’attività didattica, ma impedendo anche il regolare svolgimento delle funzioni amministrative”, conclude la circolare.

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