
Nuova Maturità in arrivo: la riforma in CdM il 4 settembre. Cosa cambia

Ci siamo, l’esame di Stato sta per cambiare look. Già nei mesi scorsi il Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara, ha annunciato l’intenzione di riformare l’esame di maturità, un’iniziativa che giunge anche in risposta ai recenti casi di “scena muta” verificatisi durante gli orali. Vediamo cosa cambia.
Le Novità della Riforma
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, la riforma è attesa in Consiglio dei Ministri per domani, giovedì 4 settembre. Le novità includono un cambio di nome: l’esame non si chiamerà più “esame di Stato” ma tornerà a essere l'”esame di Maturità”. La riforma mira a ridefinire la struttura dell’esame, specialmente la prova orale. La nuova formulazione è stata concepita per valutare con maggiore attenzione l’autonomia, la consapevolezza e la capacità di argomentazione degli studenti.
Un’altra modifica significativa, già anticipata dal Ministro, riguarda la prova orale, che diventerà obbligatoria. Chi deciderà di non parlare intenzionalmente, per protesta, verrà bocciato e dovrà ripetere l’anno scolastico, a prescindere dall’esito delle prove scritte. Le nuove norme, se approvate, dovrebbero entrare in vigore con la Maturità del 2026.
Le Reazioni degli Studenti
L’annuncio della riforma ha suscitato la reazione degli studenti, che lamentano la mancanza di un confronto preventivo. Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, ha criticato la decisione, sottolineando che “il Forum delle Associazioni Studentesche non viene convocato da più di un anno”. Federica Corcione, dell’esecutivo nazionale dell’organizzazione, ha definito la nuova maturità “un interrogatorio”, in contrasto con l’ideale di formare “cittadini” e con la stessa educazione civica tanto promossa dal Ministro.
Gli studenti chiedono un esame che sia un’opportunità di espressione e non una “prova di obbedienza”. Le proteste silenziose di quest’anno, avvenute in diverse città come Padova, Belluno, Treviso, Firenze e Pesaro, hanno evidenziato la necessità di un dialogo tra le istituzioni e i giovani, dimostrando un disagio diffuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via