Tuttoscuola: Non solo statale

Neo-larghe intese sulla politica scolastica?

Va detto peraltro che oltre che sulle riforme istituzionali, dove l’accordo bipartisan è esplicito (anche per meglio controllare i dissensi interni agli schieramenti di maggioranza e opposizione), qualche convergenza si registra anche su altri terreni. Per esempio su quello della lotta all’omofobia a partire dall’educazione scolastica. 

Mara Carfagna, portavoce dei deputati di Forza Italia, condivide in proposito, e loda, la decisione del ministro Giannini di “riprendere – dopo anni di stop – le attività della ‘Settimana contro la violenza’ nelle scuole italiane”, che era stata “ideata nel 2010 dal governo di Silvio Berlusconi ed era finalizzata proprio a consentire la trattazione di temi così delicati negli istituti di ogni ordine e grado”.

Un altro tema sul quale potrebbe delinearsi un’intesa è quello di una nuova e diversa modalità di finanziamento del sistema dell’istruzione pubblica, formato da scuole statali e paritarie, cui si dovrebbe provvedere quantificando le erogazioni in favore di ciascuna di esse sulla base del calcolo del costo standard per alunno.

Vi ha fatto cenno lo stesso ministro Giannini in una recente intervista al settimanale ‘Tempi’ (“A noi Stato italiano cosa conviene? Alla fine ci conviene parità e costo standard”), ricevendo l’immediato plauso di Elena Centemero, responsabile scuola di Forza Italia (“Concordo con la ministra Giannini: i tempi sono maturi per cambiare il nostro sistema di istruzione, realizzando la piena parità)”.

Di costi standard come parametro di spesa per le Regioni si parla in questi giorni in sede di accordi per la revisione della Costituzione. Certo, se il costo standard si estendesse al finanziamento del sistema di istruzione saremmo di fronte a una svolta che non sarebbe retorico definire epocale. 

Forgot Password