Multa di 20 euro per chi evade l’obbligo scolastico

E’ accaduto in questi giorni a Roma.
Un dirigente scolastico segnala al Comune le gravi assenze, continuative e ingiustificate, di un’alunna. Si mette in moto il meccanismo amministrativo di controllo: visita e diffida informale ai genitori, assegnazione del caso ad un assistente sociale.
Il motivo e’ chiaro: evadere l’obbligo scolastico e’ un reato e si sa. Ancor di piu’: fruire fino a 18 anni dell’offerta di istruzione e di formazione – dice la nuova legge di riforma – costituirà un dovere legislativamente sanzionato.
Bene. Ma come e’ finita la vicenda?
Il procedimento penale contro i genitori dell’alunna si chiude a distanza di un anno, presso il giudice di pace: un processo in piena regola con tanto di requisitoria del pubblico ministero e arringa dell’avvocato difensore d’ufficio. Il giudice di pace emette la sentenza: i genitori, si badi bene, sono ritenuti sì colpevoli di evasione dell’obbligo scolastico ma vengono condannati a pagare una multa di soli 20 euro.
Un bilancio imbarazzante, e un vecchio sistema sanzionatorio che sembra preso dal racconto di Collodi. Senza contare i costi processuali. Una cosa è certa: il diritto penale non può essere lo strumento per garantire il rispetto dell’obbligo scolastico previsto dalla nuova legge.