Miur: sì alle assunzioni, no ai ricorsi

Al ministero dell’Istruzione si lavora alacremente a una norma finalizzata ad arginare i ricorsi dei precari della scuola che chiedono la stabilizzazione sulla base della direttiva comunitaria 1999/70/Ce sul lavoro a tempo determinato. Un emendamento ad hoc dovrebbe essere inserito nella legge comunitaria all’esame della Camera.

Se ne è parlato ieri in un incontro al ministero fra i sindacati e l’amministrazione e in una successiva riunione al Tesoro dove i ministri Giulio Tremonti (Economia), Raffaele Fitto (Affari Regionali), Maurizio Sacconi (Lavoro) e Mariastella Gelmini (Istruzione) oltre che del Piano per il Sud hanno discusso anche di scuola e dei ricorsi in atto. E’circolata la voce che all’incontro abbia partecipato anche il leader della Cisl Raffaele Bonanni, ma la Cisl ha smentito.

Tremonti avrebbe fatto aperture per un pacchetto di assunzioni più consistente degli scorsi anni. Secondo indiscrezioni, il Miur chiederebbe tra 20 e 30mila assunzioni sul fronte docenti e poco meno di 10mila sul fronte Ata.

In attesa delle decisioni di Tremonti si prepara l’emendamento alla legge comunitaria che dovrebbe ribadire la legittimità delle modalità di assunzione attuali.

Graduatorie e concorsi sono legittimi, secondo il ministero, perché la direttiva Ue sul lavoro a tempo determinato si riferisce al settore privato, mentre in Italia le modalità di assunzione nella scuola statale sono definite da una legge, la numero 124 del 1999. Legge di cui i tribunali che hanno dato ragione ai precari non hanno tenuto conto facendo prevalere la direttiva comunitaria.