Miur: prove di recupero della funzione ispettiva

Dopo un decennio di apparente disinteresse il MIUR sembra mostrare qualche attenzione agli ispettori tecnici. Prima il bando di concorso e l’espletamento della prova di preselezione, con non poche polemiche, per il reclutamento di 145 dirigenti tecnici, ora la convocazione per il 20 novembre per una riflessione sul tema: “Gli ispettori tecnici al servizio della qualità nella scuola dell’autonomia“.

La figura degli ispettori, oggi marginale, si è variamente evoluta nel tempo fino al riconoscimento di un ruolo fondamentale per la formazione e l’aggiornamento del personale della scuola, per lo sviluppo della ricerca e l’assistenza ai progetti di sperimentazione ordinamentale promossi dal Ministero. Il ruolo del corpo ispettivo fu decisivo per dare sostanza ad un piano sistematico di ricerche, per cogliere i nodi qualitativamente rilevanti degli aspetti più significativi della riforma dell’ordinamento della scuola elementare introdotta con la legge n.148/90.

Progressivamente la funzione ispettiva ha perso smalto anche perché l’organico  ispettivo è stato oggetto di una forte cura dimagrante per realizzare risparmi di spesa utilizzati per l’attivazione di qualifiche apicali dell’amministrazione.

L’argomento posto al centro del prossimo incontro in programma al Miur è interessante perché può aiutare a delineare la cornice funzionale ed organizzativa del processo di attuazione della riorganizzazione ordinamentale ed organizzativa del sistema educativo.

L’autonomia scolastica nei principali paesi europei è andata di pari passo con lo sviluppo di un sistema di check and balance, per impedire, da un lato, il suo degenerare in autarchia, e dall’altro di cadere in una condizione di soggezione ai “poteri forti” locali. Gli ispettori possono essere un elemento non secondario di questo sistema.