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Miur: La Riforma non riduce le ore di Storia dell’arte

L’Anisa, Associazione di storia dell’arte, dopo aver sottoposto ad un’attenta analisi i nuovi “programmi di insegnamento” della scuola secondaria di II grado riformata, ha lanciato un grido d’allarme per una riduzione preoccupante dell’insegnamento di storia dell’arte nei nuovi istituti tecnici e professionali e nei licei.

Il grido d’allarme è stato raccolto da Giulia Maria Crespi, presidente onorario nonché fondatore del Fai, il Fondo Ambiente Italiano, che dalle colonne del Corriere oggi dichiara “Non insegnare la storia dell’arte significa togliere una indispensabile conoscenza a intere, future generazioni di geometri, architetti, sindaci che dovrebbero rispettivamente studiare e governare il territorio. Ma come potranno farlo se ignoreranno l’arte italiana, così impregnata di Paesaggio culturale?”.

La Crespi si abbandona ad una appassionata difesa dell’insegnamento di storia dell’arte, ricordando che il l’Italia è un paese che vivrà in futuro soprattutto di turismo legato alla cultura, al nostro patrimonio. “Come è immaginabile educare i futuri operatori turistici privandoli di una disciplina fondamentale per il loro lavoro?”.

Sulla polemica è intervenuto il Miur che con una nota ha precisato che “La presunta riduzione di ore di storia dell’arte non trova alcun riscontro nei nuovi programmi introdotti con la Riforma della scuola secondaria di secondo grado. Rispetto infatti al precedente ordinamento nel liceo scientifico il totale delle ore dedicate alla storia dell’arte, integrato con il disegno tecnico, è rimasto assolutamente invariato anche se l’orario è stato rimodulato. Nel liceo classico il vecchio ordinamento prevedeva un’ora di storia dell’arte in terza e quarta e due ore in quinta. Dopo la Riforma le ore di storia dell’arte sono state aumentate a due per tutti gli anni del triennio.

La Riforma ha inoltre esteso lo studio della storia dell’arte inserendola in tutti i programmi dei nuovi licei che sono stati creati: il Liceo delle scienze umane, il Liceo Linguistico, il Liceo Musicale oltre naturalmente il Liceo artistico che è stato profondamente riorganizzato.

Anche nelle scuole medie, dopo la Riforma Moratti, era stata inserita l’“educazione artistica” che prevede non solo il disegno ma anche elementi di storia dell’arte. Non c’è stata alcuna riduzione nei programmi della scuola media per questa disciplina. Nelle scuole secondarie superiori non può essere fatto alcun confronto organico con la miriade di sperimentazioni (oltre 800) che avevano numerosi modelli orari e si differenziavano l’uno dall’altro sia nelle ore che nelle discipline, rispetto agli ordinamenti sui quali è intervenuta la Riforma.

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