Milleproroghe: 60 giorni per il nuovo sistema di valutazione

Alla fine l’ippopotamo, come Berlusconi ha definito il decreto legge ‘Milleproroghe’ 2011, ha fatto una cura dimagrante, come esplicitamente chiesto dal presidente Napolitano, e la legge di conversione del decreto, opportunamente ridimensionato, è stata approvata e subito promulgata dal Capo dello Stato.

Il Presidente Napolitano – sottolinea un comunicato ufficiale del Quirinale – “ha preso atto dell’impegno assunto dal Governo e dai Presidenti dei gruppi parlamentari di attenersi d’ora in avanti al criterio di una sostanziale inemendabilità dei decreti-legge”. Ma molte delle norme che avevano fatto diventare ippopotamo il focoso destriero originario (la versione iniziale del decreto legge) sono sopravvissute, e sono quindi legge.

Tra queste, per quanto riguarda la scuola, non compare più la proroga fino al 31 agosto 2012 delle graduatorie ad esaurimento, che è stata abrogata, mentre è stata confermata la normativa che riordina la funzione ispettiva e il sistema nazionale di valutazione ed assegna un ruolo centrale all’ Agenzia per lo sviluppo dell’autonomia scolastica (Ansas), destinata tra l’altro ad assumere i compiti di aggiornamento in servizio di tutto il personale docente.

Per entrambe le operazioni il termine per l’emanazione dei rispettivi regolamenti è di 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge, più o meno la metà di giugno 2011. Così due innovazioni di notevolissima importanza strategica come queste (anche se azzoppate in partenza dal fatto di dover essere realizzate a costo zero) sono state introdotte quasi surrettiziamente in un decreto legge omnibus, senza un adeguato dibattito pubblico e senza l’individuazione delle norme generali regolatrici della materia e delle disposizioni da abrogare. Va ricordato peraltro che è attualmente in corso presso le Commissioni di merito di Camera e Senato l’esame del regolamento organizzativo dello Statuto dell’Ansas e di riordino della stessa che potrebbe essere rivisto proprio alla luce delle intervenute modifiche.

In ogni caso è auspicabile che, nonostante la ristrettezza dei tempi per l’emanazione del regolamento, il ministro Gelmini si apra al confronto con tutti i soggetti istituzionali e sociali interessati ed in primo luogo attivi strumenti di confronto e di coordinamento con Regioni ed Enti locali, stante la competenza concorrente in materia dello Stato e delle Regioni.