Maturità 2018: come aggirare la non ammissione all’esame grazie al Consiglio di Stato

Tra un mese circa l’ultimo appello per l’ammissione alla classe successiva e agli esami di terza media con la novità delle nuove regole sulla valutazione per gli studenti del primo ciclo, che prevede criteri meno severi rispetto al passato.

Per gli studenti del secondo ciclo le regole sono ancora quelle precedenti, e per l’ammissione all’esame di maturità nulla è cambiato. Ma proprio per l’ammissione all’esame le vecchie regole potrebbero inguaiare più di uno studente, in quanto, come si sa, non basta la media del sei per essere ammessi, ma occorre avere la sufficienza in tutte le materie, nonché un voto di comportamento non inferiore a sei decimi.

Tra i non ammessi all’esame di maturità, però, ogni anno aumenta il numero di coloro che riescono ad aggirare l’ostacolo della non ammissione, presentandosi all’esame e conseguendo il diploma.

Come? Presentando ricorso al Tar e sfruttando una sentenza del Consiglio di Stato che ormai fa da massima giurisprudenziale.

Con il ricorso al Tar (che ha un costo, ma per le famiglie abbienti non costituisce un problema) si riesce sempre ad ottenere un’ordinanza cautelare fumus boni iurisper possibile danno immediato ed avere l’ammissione alla maturità con riserva.

Grazie anche al fatto che le bocciature alla maturità sono sempre più rare, lo studente, pur ammesso con riserva, può superare le prove. A questo punto cosa succede?

Come ribadito dalla sentenza n. 1892/2009 del Consiglio di Stato, il superamento degli esami di maturità assorbe il giudizio negativo di idoneità espresso dal Consiglio di classe, sospeso in sede giurisdizionale con l’ammissione con riserva del candidato agli esami stessi.

Più precisamente, il Consiglio di Stato ha affermato che l’esame di maturità, pur vertendo, all’epoca del giudizio, su di un numero di materie più limitato di quelle prese in considerazione dal Consiglio di classe, ha comportato ugualmente una valutazione globale dello studente, con l’apprezzamento anche del curriculum di questi, ivi inclusi i giudizi negativi manifestati dallo stesso Consiglio di classe nella fase precedente”. Pertanto, la verifica positiva intervenuta all’esito dell’esame (quale che sia il modo con cui a tale verifica il candidato sia pervenuto), assume, appunto, carattere assorbente della fase di giudizio precedente”.

I consigli di classe sono avvertiti. Un’altra picconata alla serietà della scuola.