Maturità 2023, il 60% dei diplomandi’ ha già avuto il risultato degli scritti

Quasi 2 maturandi su 3 hanno già potuto conoscere gli esiti delle prove scritte maturità 2023 entro la fine della settimana. E, per oltre la metà delle classi di quinta superiore, i colloqui orali – ultima tappa dell’esame di Stato – sono iniziati nel primo giorno utile (lunedì 26 giugno) o partiranno al massimo oggi, martedì 27. Tra la pubblicazione dei risultati e l’avvio degli orali della maturità 2023, infatti, devono passare almeno due giorni lavorativi. Ad aprire a questo scenario è il 51% dei 3.500 maturandi raggiunti da un sondaggio di Skuola.net, svolto nel fine settimana successivo alla fine delle prove scritte. Un altro 19% partirà subito dopo (tra il 28 e il 29 giugno). Solo il 30% dovrà attendere ancora. La pubblicazione “lampo” dei quadri della maturità 2023, però, ha anche un’altra conseguenza: l’esame, per  molte classi, rispettando il copione classico che prevede cinque interrogazioni al giorno, si chiuderà entro la settimana: è la previsione di ben 6 maturandi su 10.

Ad agevolare la velocizzazione delle procedure, oltre alla solerzia delle commissioni, ha contribuito anche un altro aspetto: il sempre più massiccio ricorso alla tecnologia per le comunicazione scolastiche. Ben il 55% dei maturandi che hanno ricevuto l’esito degli scritti ne è venuto a conoscenza attraverso il registro digitale, sostenendo che (perlomeno nelle prime ore) i punteggi si potevano trovare solo online; il 39% ha invece detto che i quadri sono apparsi contemporaneamente sul registro elettronico e sulle bacheche di scuola; appena il 6% è stato costretto a recarsi fisicamente nel proprio istituto.

Ma, alla fine, come sono andati questi scritti della maturità 2023? Come spesso avviene quando una cosa spaventa, le si dedica maggior attenzione. Potrebbe essere questa la spiegazione che ha portato gli studenti a rendere leggermente meglio al cospetto della seconda prova, quella sulla materia caratterizzante i singoli percorsi scolastici (che dopo quattro anni tornava “nazionale”, preparata dagli uffici del Ministero): oltre 1 su 2 ha raccontato di aver preso un voto più alto proprio nel secondo scritto.

Anche se, a conti fatti, per parecchi maturandi l’esito generale non è stato propriamente esaltante. Sommando entrambe le prove della maturità 2023, solamente 1 su 4 ha ottenuto un punteggio complessivo d’eccellenza (tra il 35 e il 40), un altro quarto si è fermato attorno a un “buono-molto buono” (tra i 30 e i 34 punti), il 31% tra il “sufficiente” e il “più che sufficiente”, mentre oltre 1 su 6 non è riuscito a raggiungere la sufficienza (restando al di sotto dei 24 punti, considerati la soglia minima).

Questo, però, appartiene già al passato. Ora la testa dei “diplomandi” è tutta sugli orali maturità 2023. Con un vero, grande avversario: il materiale preparato dalla commissione per far partire il colloquio multidisciplinare, spauracchio dichiarato per oltre la metà (53%). Subito dietro si piazzano le domande dei professori delle varie materie, temute più di ogni altra cosa da 1 su 3. Spaventano decisamente meno le domande di Educazione Civica e la relazione sul PCTO (l’ex alternanza scuola lavoro). Sebbene, nel primo caso, oltre 8 su 10 riportino di averla affrontata in modo superficiale, se non addirittura nullo, durante l’anno. Così come, nel secondo caso, circa 1 su 2 ammette di non aver ancora finalizzato il documento che racconta la sua esperienza di tirocinio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA