Maturità 2019: dal teorema di Petrarca a Hitler che invade Pearl Harbor, anche i prof (a volte) sbagliano

L’esame di Maturità 2019 si avvia ormai alla conclusione e, dopo aver analizzato le figuracce più divertenti (ma anche preoccupanti) fatte dai maturandi durante le prove scritte e orali, è ora di indagare sugli strafalcioni avvenuti dall’altro lato della cattedra. Stiamo parlando degli errori commessi dai professori in sede d’esame, che nulla hanno da invidiare a quelli dei loro alunni. Anche in questo caso Skuola.net ha deciso di chiedere ai maturandi di fare la spia sugli errori dei docenti. E gli studenti interpellati non si sono certo tirati indietro: più di 1.500 hanno inviato spunti di riflessione. Tutti con un unico obiettivo: dimostrare che anche gli insegnanti possono cadere su banali argomenti di letteratura, fisica, matematica e scienze. E non solo.

Affrontare la Maturità non è mai semplice, da entrambe le parti della ‘barricata’. E quindi gli errori di disattenzione sono sempre in agguato anche per chi le domande le fa’. Iniziando da alcuni mitici docenti che avrebbero dimenticato di inserire gli spunti nelle buste da far scegliere ai ragazzi in sede d’orale. Un’altra segnalazione, invece, riguarda un professore di topografia che si sarebbe addormentato in cattedra durante la seconda prova scritta. E parlando ancora delle poche ore di sonno che molti commissari hanno addosso da quando sono iniziati gli esami, ecco il caso di una studentessa che durante il suo colloquio orale, mentre era intenta ad elencare tutte le opere di Gabriele D’Annunzio, ha aggiunto alla lista anche Myricae (che invece porta la firma di Giovanni Pascoli), ottenendo come unica reazione del professore esterno di italiano – evidentemente distratto – una correzione sulla pronuncia incerta della ragazza e non sull’autore errato.

Sempre parlando di pilastri della letteratura italiana, sono proprio loro i bersagli preferiti degli scivoloni dei professori. Ungaretti è uno dei poeti su cui, incredibilmente, cadono più spesso: c’è chi, come un professore di scienze, giurerebbe di aver visto il suo nome sotto il componimento “Ossi di seppia” (che invece sappiamo essere opera di Eugenio Montale); chi, come una professoressa di italiano, gli attribuisce Mastro Don Gesualdo (scritto però da Giovanni Verga). Da segnalare anche una docente che – forse non del tutto lucida per via del caldo – è arrivata a giurare che lo stesso Ungaretti fosse l’autore de L’infinito (uno dei più celebri componimenti di Giacomo Leopardi, di cui si è parlato tantissimo di recente per via dell’anniversario dei 200 dalla sua scrittura). 

Ma quelli di italiano non sono orrori legati solo al colloquio orale; per equità i docenti hanno esplicitato tutta la loro confusione anche durante la prima prova scritta, arrivando ad affermare che il protagonista di una delle tracce proposte quest’anno, Gino Bartali, fosse (a sua insaputa) nato negli anni ‘80 del ‘900.

Non va meglio quando si parla di geografia. A contendersi il titolo di strafalcione dell’anno in questa materia sono stati due professori che, durante gli orali, se ne sono usciti con delle autentiche ‘perle’. Il primo ha annunciato alla Commissione (e all’attonito interrogato) che “L’America si trova a est del mondo”. Sempre rimanendo in tema di coordinate sballate, il secondo ha detto che “Il Venezuela è uno degli Stati dell’Asia”. 

Spostando lo sguardo in un territorio confinante – la storia – la situazione non migliora; sulle due Guerre Mondiali la confusione è pressoché totale. Anche qui vengono fuori prepotentemente due “orrori” su tutti gli altri. La prima professoressa ha corretto un alunno che stava esponendo la sconfitta di Caporetto perché convinta che fosse avvenuta durante la Seconda Guerra Mondiale, invece che nella Prima, come stava riportando giustamente il povero interrogato. La seconda gaffe degna di nota vede come protagonista un professore certo di conoscere la causa della Seconda Guerra Mondiale: Hitler che invade Pearl Harbor.

Parlando di matematica, invece, spicca un docente campione di umiltà, che subito dopo aver dato ad un candidato un esercizio da svolgere durante l’esame orale si è rivolto al professore di scienze chiedendogli: “Potresti controllare tu? Sai, mi confondo un po’ con i numeri io”. Si prosegue con un altro simpatico professore, sempre di matematica, che non è stato in grado di spiegare la frase contenuta in una busta che lui stesso aveva proposto come spunto. Per non parlare di un terzo commissario, ancora di matematica, forse appassionato di letteratura italiana, che ha chiesto a un suo alunno di spiegare il famoso “Teorema di Petrarca”. Anche la fisica, infine, ha visto la caduta rovinosa di una docente che è stata colta in flagrante ad affermare: “La forza di gravità è uguale a 10”. E basta.