Maturità/2. Uno sguardo al futuro

Un recente sondaggio realizzato da Skuola.net su un migliaio di maturandi 2016 mostra che gli studenti non sono favorevoli a cambiare l’esame nella sua forma attuale, anche se una maggioranza di loro preferirebbe che la commissione fosse formata solo da interni.

Non cambierebbero però il tipo di prove che si accingono a sostenere. Evidentemente non le temono. Sono invece i due predecessori di Stefania Giannini, Maria Chiara Carrozza e Francesco Profumo, ad avanzare proposte riguardanti sia la struttura dell’esame, sia la sua utilizzabilità come prova di ammissione all’università.

Carrozza ha detto di pensare “a una prova il più standardizzata possibile a livello nazionale, in modo da poter confrontare le valutazioni”, ma manterrebbe “comunque separati maturità e test d’ingresso. L’esame non deve essere un marchio per l’ammissione universitaria”.

Diversa, e anzi su questo punto opposta,  l’opinione di Profumo: “Penso all’esame di maturità come a una preselezione per l’università. Bisognerebbe farlo convergere con i test d’ingresso in modo che gli studenti abbiano un unico canale e le università possano così anticipare i test di selezione. Comprenderebbe delle parti specializzate in base al corso di studi che i ragazzi vogliono intraprendere, com’è in molti paesi. Sarebbero loro a indicare percorso post esame e materie in cui vogliono essere valutati”.

La proposta di Profumo va nella direzione di una delle “Sei idee per rilanciare la scuola” formulate da Tuttoscuola nel settembre 2013 e successivamente precisata, in occasione di un seminario svoltosi alla Camera nel gennaio 2014 (http://tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=32510),  nel senso di trasformare l’ultimo anno di scuola secondaria superiore quinquennale (o eventualmente anche quadriennale) in un “anno-ponte” verso l’università o altri percorsi formativi o lavorativi. Un ultimo anno, insomma “personalizzato” e che guarda al futuro, anziché guardare, come è stato finora, al passato, cioè a quanto appreso dallo studente fino a quel momento. Per dirla con uno slogan, un esame in forma non solo di “consuntivo” ma soprattutto di “preventivo”.