Maggiori controlli sulla scuola familiare. In Gran Bretagna

Dopo la tragica morte per denutrizione nel 2008 di Khyra, una bambina di sette anni, ritirata alla fine del 2007 da scuola ed entrata nel sistema della scuola familiare, politici inglesi ed opinione pubblica si interrogano su cosa si debba urgentemente fare per evitare che, dietro la legittima scelta delle famiglie di educare in casa i figli, non si nascondano storie di abusi e maltrattamenti.

La posizione dei genitori di Khyra, arrestati per le gravi responsabilità nella sua morte, porta di nuovo a galla il problema, chiamando in causa le insufficienze della legge sull’istruzione familiare.

La grave questione aveva già richiamato l’attenzione del precedente governo laburista che intendeva rivedere, in senso restrittivo, l’attuale legislazione che regola la materia, introducendo un registro locale su cui iscrivere i genitori che volessero passare all’educazione familiare. Il progetto, però, non è stato mai realizzato a causa del cambio di governo.

I timori che l’allora ministro per l’educazione Ed Balls e i suoi collaboratori avevano sollevato riguardava proprio il fatto che i bambini, ritirati dalla scuola, pubblica o privata, diventavano di fatto invisibili, essendo la scuola familiare non obbligata a sottostare a controlli esterni.

Ed Balls, ora all’opposizione, ha dichiarato che è urgente pensare ad una revisione dell’attuale legge che garantisca maggiori controlli delle autorità locali sulle famiglie, non solo perché si possano valutare gli effettivi progressi scolastici, ma anche per evitare che i minori possano in qualche modo sfuggire ad ogni controllo, diventando vittime di violenze ed abusi. Ha anche aggiunto che, se e quando il governo liberaldemocratico ora al governo vorrà procedere alla revisione della legge, i laburisti non faranno mancare il  loro pieno appoggio.