L’uomo di Maria Montessori

Per le celebrazione del cinquantenario (1952-2002) della scomparsa di Maria Montessori l’Opera nazionale Montessori (www.montessori.it) e il comune di Chiaravalle (Ancona) (www.mariamontessori.it), dove l’illustre pedagogista dell’infanzia è nata, organizzano a Roma (16 e 17 maggio) e a Chiaravalle (18 e 19 maggio) un grande congresso internazionale sotto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica.
Tema del congresso “L’uomo di Maria Montessori dal bambino maestro d’amore all’adulto di pace”. Sono previsti interventi di pedagogisti e uomini di cultura di fama internazionale.
Nel corso delle due giornate congressuali romane potranno essere visitate esposizioni di ambienti educativi montessoriani, materiali di sviluppo e di aiuto, documenti biografici, archivistici e fotografici.
Le celebrazioni si concluderanno domenica a Chiaravalle con l’inaugurazione di un monumento a Maria Montessori.
E proprio alla “donna che reinventò l’educazione” è dedicato il dossier del numero in edicola di “Tuttoscuola”: sul metodo-Montessori si confrontano i pedagogisti Fornaca, Laeng e Scocchera. Il numero presenta poi un’inchiesta sugli istituti comprensivi (rilancio o archiviazione?); una radiografia dell’ENAM, ente oggetto di recenti polemiche; e poi una divertente inchiesta sul “look” dei professori, con i consigli di numerosi stilisti. Ecco qualche “chicca” sull’abito del docente visto dai creatori di moda: giacca di tweed e pantaloni di velluto, cravatta solo d’inverno e rigorosamente di lana (Egon von Furstemberg); niente giacca e cravatta, ma pantaloni e pullover per Renato Balestra, che vieta jeans e magliette; mai più di due colori per Alviero Martini; pullover di cashmere, pantaloni di tuta e Nike per il lookologo Alfonso Signorini. Conclude lo psicologo Paolo Crepet: “ciò che fa il monaco è l’insegnante, non l’abito”.