
Lorganico potenziato si svuota e le casse statali si riempiono
L’organico potenziato definito dalla tabella 1 allegata alla legge 107/15 è consacrato per sempre (ma sarà proprio così?) in 48.812 posti comuni che d’ora in poi diventeranno una risorsa fissa per le scuole a livello regionale. Una risorsa che a livello economico vale circa un miliardo e 600 milioni, oneri riflessi compresi, che le casse dello Stato dovranno cominciare a sborsare a cominciare da quest’anno scolastico.
Visto però che una strana clausola della legge (comma 95) non consente per quest’anno la copertura dei posti di organico rimasti vacanti, il Tesoro potrebbe arrivare a risparmiare fino a 340 milioni, come abbiamo calcolato nel caso di 10 mila posti vacanti.
Il Miur con una nota a Tuttoscuola ha comunicato l’intenzione di provvedere comunque con nomine transitorie, ma dovrà vedersela con il Mef.
Ma i risparmi dello Stato saranno senz’altro molti di più.
Infatti un’altra disposizione della legge (comma 99) dispone che i nominati in ruolo a cui sia stata conferita una supplenza (annua o fino al 30 giugno) hanno diritto di rimanere nella sede assegnata. Ciò eviterà l’emigrazione verso sedi lontane ma lascerà scoperti altri posti dell’organico potenziato (che potrebbero toccare le 30 mila unità).
Anche in questo caso le casse dello Stato festeggiano, perché per ogni supplente che resta a casa sua si produce il risparmio di un posto di ruolo inattivo.
Vogliamo sperare che alla fine non siano 30 mila i supplenti coinvolti (il risparmio supererebbe il miliardo), ma, se fossero anche soltanto la metà, lo Stato si terrebbe in cassa mezzo miliardo che, sommato al risparmio per i posti rimasti vacanti porterebbe alla bella cifra di circa 850 milioni. Buone notizie per il ministro Padoan.
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