Lo Stato dove troverà 7,5 miliardi per la trattenuta TFR agli statali?
La Corte Costituzionale ha dunque dato ragione ai tanti dipendenti che due anni fa avevano obiettato contro la conferma della ritenuta previdenziale che l’Inpdap aveva mantenuto intatta nonostante il passaggio al TFR (che nel settore privato non prevede alcun contributo a carico del lavoratore).
Fino al 31 dicembre 2010 il trattamento previdenziale per gli statali (buonuscita) comportava una quota contributiva del 2% (2,50% sull’80%); contributo che con il passaggio al TFR dal 1° gennaio 2011 doveva passare tutto a carico dello Stato. Invece…è rimasto.
La Consulta, con sentenza n. 223 dell’11 ottobre 2012, ha ritenuta illegittima la norma (art. 12, c. 10 della legge 122/2010).
Il problema che si pone ora è: vi sarà il rimborso ai 3.350.000 statali che in questi due anni hanno sopportato una ritenuta illegittima? Se sì, quando?
All’università Roma 3 sono stati annunciati i rimborsi per il prossimo dicembre. Ma per gli altri dipendenti statali e per quelli della scuola cosa si prevede?
L’Inps-Inpdap, cioè lo Stato, dovrebbe rimborsare una somma cospicua stimabile introno ai 5 miliardi. Non solo, perché, d’ora in poi, avrà una minore entrata annua per la ritenuta cancellata, pari a 2,5 miliardi. Da qui al 31 dicembre 2013 tra rimborsi e mancata entrata verranno a mancare circa 7,5 miliardi.
La crisi finanziaria e la legge di stabilità in via di approvazione potrebbero condizionare i rimborsi con possibili dilazioni.
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