Lo Snals gioca al rialzo per le nomine dei precari

Il sindacato autonomo Snals è stato uno dei primi, in periodo elettorale, a porre ai gruppi politici la questione della soluzione del precariato nella scuola.

Più precisamente lo Snals ha chiesto a suo tempo che su tutti i posti di organico vacanti vengano nominati docenti (e ATA) precari. Una richiesta condivisa anche da altri sindacati che hanno presentato analoghe richieste. Tra questi la FLC Cgil, che intende dare centralità alla lotta contro la precarietà, e ha promosso per il 9 e 10 maggio una manifestazione a Napoli.

Come si vede niente di nuovo sotto il sole. Si tende sempre a privilegiare le questioni che hanno una presa diretta sul personale, e non quelle che richiamano ad un maggiore senso di responsabilità civile e professionale, come il farsi carico anche dei non esaltanti esiti scolastici degli studenti.

Copertura dei posti vacanti, dunque. Ma quella che sembrava una rivendicazione molto forte è stata superata dallo stesso programma elettorale dell’Unione che, a proposito di precariato, ha previsto la nomina in ruolo sia su tutti i posti vacanti (come richiedeva lo Snals) – con effetto immediato – sia anche su tutti i posti disponibili sui quali attualmente prestano servizio docenti (e ATA) precari. L’obiettivo equivale ad una immissione in ruolo di circa 205 mila persone.

E allora lo Snals ha deciso di alzare il livello di richiesta, adeguandosi alla proposta dello schieramento vincente e, in vista di una manifestazione del precariato a Roma il 10 maggio prossimo, ha chiesto (www.snals.it) “l’immissione in ruolo del personale precario, Docente e ATA, su tutti i posti comunque disponibili“.
Prodi insomma è stato preso in parola e ora non potrà non fare sul serio.