Lo scalone pensionistico rimarrà, parola di vicepresidente del Consiglio

Il ministro D’Alema non ha avuto esitazioni ad affermare che non ci sono soldi per eliminare lo scalone e, anche se ci fossero, sarebbe sbagliato impiegarli allo scopo.
Le parole del vicepresidente del Consiglio sono musica per le orecchie del ministro Maroni che sotto il Governo Berlusconi fu l’artefice di questa seconda riforma previdenziale che dal 1° gennaio prossimo prevede un salto notevole (scalone) di anzianità (da 57 a 60 anni di età) per lasciare anticipatamente il lavoro.
Forse lo stesso ministro dell’Economia Padoa Schioppa ringrazia in cuor suo D’Alema per quella dichiarazione che rafforza la sua intenzione di corrispondere agli obiettivi europei.
All’interno della maggioranza la posizione di D’Alema crea frattura di consensi e critiche.
Nel mondo della scuola sono decine di migliaia gli insegnanti che probabilmente in questi giorni esclamano un “lo dicevo io“. Sono quei quasi 50 mila (compresi gli Ata) che non si sono fidati di una revisione dello scalone annunciata poco più di un anno fa nel programma elettorale dell’Unione ma che nei mesi successivi nessuno osava più proporre.
E così, come si sa, alla fatidica data del 10 gennaio 2007, quando si chiudeva per gli insegnanti l’ultima finestra per uscire dal servizio con le vecchie regole pensionistiche, molti hanno preferito andarsene senza verificare l’applicazione di quel programma elettorale poco convincente, evitando così, in molti casi di dover rimanere in servizio almeno tre anni di più e con qualche incertezza ulteriore sul futuro delle pensioni.
Nella sola scuola secondaria di I e II grado sono stati più di 25 mila i docenti che se ne sono andati in pensione senza attendere lo scalone o una sua riforma che non arrivava mai; più di 14 mila nella scuola dell’infanzia e nella primaria.
Per i precari è stata una manna per i posti lasciati liberi, ma per la continuità didattica nelle scuole e per le casse del Tesoro e dell’Inpdap (oltre ad un maggior numero di pensioni vi saranno migliaia di liquidazione di corrispondere) non è stato certamente un momento di festa.