L’impegno degli ispettori per la formazione dei docenti

Non è un caso che il numero di ispettori sia andato crescendo in Francia, dove attualmente sono circa 3.200, in  Spagna con 1.200 e nei Paesi Bassi, che in rapporto alla popolazione, ne ha un numero elevatissimo: 535. L’Ofsted inglese lo scorso anno annoverava 2.340 ispettori, con un ampliamento del loro raggio d’azione ben oltre le aule scolastiche, fino a comprendere tutti i servizi per l’infanzia e la gioventù. In Italia oggi l’organico degli ispettori, è fissato in  335 posti, di cui 145 scoperti.

Alla base del rinnovato interesse dell’Amministrazione per il corpo ispettivo certamente vi è un recupero di consapevolezza circa la necessità di non esaurire solo in una formulazione normativa la riorganizzazione ordinamentale ed organizzativa della secondaria, senza traduzione operativa ed incisive ripercussioni.

Il ministro Gelmini, infatti, nel recente incontro con le organizzazioni sindacali, ha annunciato l’intenzione di voler accompagnare il riordino ordinamentale con misure di sistema sia sul versante dell’aggiornamento del personale sul nuovo impianto educativo ed organizzativo sia sul versante dell’informazione ai giovani ed alle famiglie.

La previsione sarebbe più convincente se fosse collegata ad un programma esplicito di azioni con l’indicazione di un puntuale piano finanziario. 

Conoscendo l’onerosità anche in termini organizzativi delle iniziative di formazione, che non debbono configurarsi in conferenze a perdere, l’approntamento di una mappa di interventi dovrà comportare il pieno coinvolgimento degli ispettori tecnici. Essi potrebbero garantire un apporto decisivo nella programmazione delle iniziative di formazione che verranno realizzate per consentire al personale docente di realizzare una verifica del loro impegno di lavoro e di cogliere le dinamiche dei processi in corso.