Libri di testo: potrebbero costare di meno

L’Associazione Italiana Editori è stata ascoltata ieri dalla commissione straordinaria per il controllo sui prezzi e le tariffe del Senato. L’audizione, chiesta dal presidente Sergio Divina, si è incentrata sui costi dei libri scolastici in rapporto al bilancio familiare.

Secondo il presidente Divina gli editori hanno sostenuto che in Italia la spesa per la formazione scolastica non è molto alta, anche se hanno riconosciuto che per molte famiglie  l’acquisto dei testi si aggiunge ad altre spese, come l’affitto, il mutuo, l’energia e la benzina, e può diventare pesante per i ceti più poveri e anche per quelli medi

Nella discussione che ne è seguita è emerso che modificando o dettagliando più specificatamente i programmi scolastici si potrebbe evitare di produrre libri voluminosi, solo in parte utilizzati dai docenti. “Un passo avanti comunque – ha detto il senatore Divina – l’ha compiuto questo governo con il decreto Gelmini in cui viene sancito che per 5 anni l’istituto non possa cambiare libri di testo“.

Il ministro dell’Istruzione sarà a sua volta ascoltato dalla commissione alla riapertura dei lavori parlamentari nel mese di settembre.