Libri di testo nella primaria. Se non ora, quando?

Eliminare la gratuità?

Sono circa 2 milioni e 750 mila gli alunni di scuola primaria, statale e paritaria, per i quali il ministro, con decreto n. 42 dell’11 maggio scorso ha disposto i prezzi di copertina dei loro libri di testo per il prossimo anno scolastico.

Grazie ad una legge di mezzo secolo fa, i libri di testo per tutti gli alunni (abbienti e non) della scuola primaria, statale e paritaria, sono gratuiti. Li pagano i Comuni che ricevono dallo Stato il rimborso, più o meno forfettario, dei costi complessivi. Non poche volte resta a carico dei Comuni buona parte di quei costi.

Quale è il prezzo, IVA compresa, della dotazione libraria completa per un alunno nella scuola primaria? Il costo dei libri varia da 18,75 euro complessivi per la seconda classe a 42,05 nella quinta. A carico dei Comuni.

L’onere complessivo sfiora gli 81 milioni di euro. Ogni anno.

Da tempo qualcuno, sommessamente, osserva che quei costi una famiglia che non si trovi sotto la soglia di povertà li può sostenere anche in tempo di crisi, visto che si spende molto ma molto di più per corredi scolastici vari.

Perché questo Governo che non è vincolato, più di tanto, agli umori dell’elettorato e non è alla ricerca di consensi popolari come succede ai partiti, non cancella con un tratto di penna questa gratuità fuori moda, salvando le situazioni delle famiglie economicamente depresse? Potrebbe destinare il risparmio all’edilizia scolastica, o alle dotazioni didattiche o ad altre forme di diritto allo studio per meritevoli. Se non ora, quando?