Prendendo lo spunto, nelle sue conclusioni, dall’accenno fatto da Luigi Berlinguer all’alleanza tra tutti gli insegnanti e le scuole che puntano a migliorare la qualità e l’equità dell’offerta formativa, Elena Centemero, che professionalmente è una dirigente scolastica, ha detto di concordare pienamente su tale prospettiva, e di aver intanto incoraggiato la formazione, in Brianza, di una rete di 100 scuole statali e paritarie che operano in armonia su progetti condivisi.
La responsabile scuola e università di Forza Italia si è dichiarata in sintonia con Berlinguer (“Per me lei è sempre il ministro Berlinguer”) sulla salvaguardia del pluralismo all’interno del sistema scolastico e sulla politica dei piccoli passi: “anche la detraibilità dei 400 euro è un piccolo passo, nella direzione giusta”.
Centemero, che sulla ‘Buona Scuola’ ha sempre mantenuto una linea di opposizione costruttiva, e in alcuni passaggi di aperto sostegno, ha detto di non condividere la tesi esposta da Drago sulla radicale e tuttora vigente contrapposizione tra una pedagogia laica statalista che si identifica nella scuola statale e una pedagogia cattolica che si immedesima nella scuola paritaria cattolica. “La scuola non è di nessuno, o meglio è di tutti”, soprattutto “di tutti gli alunni, ciascuno coi suoi talenti da valorizzare”: è questa missione, condivisa da tutto il sistema pubblico, che pone le basi per il definitivo superamento dello storico conflitto tra laici e cattolici.
Gradualità e pragmatismo, insomma, sembrano essere il fil rouge se non di una larga intesa, almeno di un dialogo costruttivo e post-ideologico su come garantire, anche in Italia, la libertà di scelta in campo educativo.
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