Lega a Profumo: ritiri il concorso e riveda le norme sul reclutamento
La macchina concorsuale, pur tra varie difficoltà e polemiche, è avviata, ma c’è qualcuno che spera di poterla fermare per ripensare, in modo alternativo, a nuove forme di reclutamento.
Al fronte del no al concorso schierato con i precari e alcuni gruppi politici e sindacali, si aggiunge ora, pr con motivazioni diverse anche la Lega che con il sen. Pittoni, capogruppo della Lega Nord in commissione Istruzione a palazzo Madama, si rivolge direttamente al ministro.
“Con il fronte avverso sempre più compatto, il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo pare intenzionato a gettare la spugna sulle 24 ore d’insegnamento, che avrebbe voluto imporre ai docenti come atto di “generosità” obbligatoria senza coinvolgere gli interessati. Ma a questo punto perché non fare un pensierino anche sul ritiro del concorsone per gli insegnanti, che incontra livelli similari di “popolarità” essendo stato imposto senza consultazioni e, soprattutto, senza preoccuparsi di aggiornare le regole del 1998?”.
“Inoltre – aggiunge il senatore – prima di fare ripartire i concorsi, perchè non approfittare dei numeri “galattici” del governo tecnico per rinnovare in maniera seria i meccanismi di selezione? Sul tavolo del ministro – spiega Pittoni – c’è un nostro progetto che finalmente avvierebbe un percorso di riequilibrio nella valutazione. Prevede che la posizione in graduatoria (regionalizzata) degli aspiranti all’insegnamento dipenda dal punteggio base – per i 4/5 acquisito con un’approfondita prova di preparazione, effettuata a parità di condizioni con gli altri iscritti allo stesso albo regionale (scelto in assoluta libertà) – cui si sommerà il risultato del concorso regionale. I tempi tecnici per chiudere la legislatura con una cosa positiva ci sono. Nel caso specifico – conclude l’esponente leghista – non si tratta di promuovere un nuovo concorso, ma di creare le condizioni per un più corretto modo di selezionare il corpo insegnante, che tenga conto una volta tanto delle diversità del territorio”.
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