
Nella legge di stabilità potrebbe esserci spazio per integrare i finanziamenti per le scuole paritarie. Sembrano, infatti, andare in tal senso alcuni emendamenti del centro-destra, ma è tutto ancora da vedere se, Mef permettendo, sarà possibile accogliere il grido di dolore che viene dalle scuole paritarie, sempre più in difficoltà economiche.
Il finanziamento al settore scolastico paritario è stato al centro dei lavori della Conferenza episcopale del triveneto riunita nei giorni scorsi.
“Se il costo medio annuo per ogni alunno della scuola statale arriva a sfiorare i 7.000 euro, quello stanziato dall’erario per ogni alunno delle scuole paritarie è attorno, solamente, ai 500 euro”.
Lo ha dichiarato, ieri a Verona, il patriarca di Venezia monsignor Francesco Moraglia, parlando della libertà di scelta educativa alla IV Conferenza sulla scuola e formazione professionale della Conferenza episcopale triveneto, che si è svolta all’interno del terzo Festival della dottrina sociale e alla quale hanno partecipato le principali sigle associative delle scuole paritarie e della formazione professionale.
“Le scuole paritarie – e in esse quelle d’ispirazione cattolica sono la stragrande maggioranza – fanno risparmiare allo Stato non meno di 6 miliardi di euro l’anno. Come una quota consistente di una legge di stabilità o l’equivalente di una manovra integrativa”.
Alla Conferenza ha inoltre portato il suo saluto don Maurizio Viviani, direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università, che ha ricordato “La Chiesa per la scuola”, “percorso di sensibilizzazione e mobilitazione con l’obiettivo di coinvolgere non solo tutti i soggetti della scuola, ma anche tutta la Chiesa italiana, e per ribadire come la scuola sia un luogo privilegiato in cui si mettono le basi per il futuro dei giovani”.
“Studiare – ha riconosciuto don Viviani – è atto di speranza. Far studiare è pure atto di speranza”.
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