Tuttoscuola: Non solo statale

Le scuole cattoliche puntano sulla legge di stabilità

Un comunicato congiunto delle principali organizzazioni rappresentative delle scuole cattoliche: Agesc, CDO, Fidae e Fism, prende posizione sul documento ‘La Buona Scuola’ osservando che esso, “occupandosi in prevalenza dei problemi del precariato, ignora sostanzialmente il fatto che in Italia il sistema nazionale di istruzione è costituito da scuole statali e scuole paritarie (le paritarie rappresentano il 24% delle scuole italiane e accolgono il 12% della popolazione scolastica)”.

Non vengono tuttavia richieste o suggerite modifiche a quel documento perché, si legge, “il Governo ha una importante occasione per recuperare tale disattenzione. Nei prossimi mesi sarà varata la Legge di stabilità 2015, che il Governo deve presentare al Parlamento a metà ottobre.
Tale passaggio istituzionale rappresenta una occasione importante per ripristinare nella legge di stabilità 2015-2017 il fondo storico destinato alle paritarie (530 milioni da aumentare di almeno 200 milioni tenuto conto del numero ad oggi delle scuole paritarie). Attualmente infatti il bilancio dello Stato prevede 272 milioni all’anno per il 2015 e per il 2016”.

Non c’è polemica diretta con il Governo, insomma, né un pressing per l’adozione a breve di un nuovo sistema di finanziamento delle scuole (tutte) fondato sul “costo standard”.

Le scuole cattoliche sollecitano invece il “ripristino triennale (2015/2017) e non solo annuale” dello stanziamento.
”Tale fondo deve poi essere assegnato integralmente al Miur, perché lo stesso possa procedere con celerità alla erogazione dei contributi, dando così certezza alle scuole paritarie su entità e tempi dei finanziamenti. A tutt’oggi, infatti, non sono ancora stati né definiti né tanto meno erogati i contributi relativi all’anno scolastico 2013/2014 già concluso.”

Dopo aver ricordato che “le scuole paritarie assicurano allo Stato un importante risparmio (appena l’1% delle risorse statali per l’istruzione è destinato alle paritarie che accolgono il 12% della popolazione scolastica)” il documento congiunto delle scuole cattoliche si conclude affermando che “la piena autonomia delle istituzioni scolastiche e l’effettiva possibilità di scegliere tra le scuole del sistema nazionale di istruzione, sono condizioni essenziali perché si possa costruire la ‘buona scuola’ di cui l’Italia ha urgente bisogno”.

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