
Le ragioni dei Pas: non mettere in mezzo a una strada chi lavora da anni nelle scuole
Il precedente articolo della rubrica la Tribuna ha ospitato un’email polemica nei confronti di un’equiparazione tra i Tfa (Tirocini formativi attivi) e i Pas (percorsi abilitanti speciali) in favore dei primi. Ora pubblichiamo una lettera della lettrice Monica Guido, che invece difende le ragioni dei Pas e in generale di chi è nelle graduatorie di II fascia.
Invitiamo i lettori a commentare il testo o a proporre nuovi temi di discussione, scrivendoci come di consueto all’indirizzo dedicato la_tribuna@tuttoscuola.com.
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Buongiorno, ho saputo che i docenti abilitatisi tramite tfa ordinario stanno premendo per la riapertura delle g.i. di II fascia, onde poter spendere subito la loro abilitazione.
Vorrei far notare che i PAS sono partiti in ritardo e che sarebbe ingiusto far passare i docenti abilitatisi tramite i TFA davanti a coloro che hanno atteso i PAS.
Già prima di organizzare i test di accesso ai TFA si parlava di percorsi riservati, quindi molte persone avevano già deciso di attendere i riservati (avendone i requisiti) e per non dover svolgere un tirocinio (durante i TFA dal tirocinio erano solo parzialmente esonerati i docenti con servizio) che avrebe impedito loro di lavorare o di badare alla propria famiglia.
L’equivoco è nato perché bisognava prima far partire i PAS, ovvero sistemare le situazioni formative di chi non aveva potuto abilitarsi, e poi indire nuove abilitazioni.
Non si può mettere in mezzo a una strada chi lavora da anni nelle scuole e da anni mantiene la propria famiglia con questo lavoro.
Se può mi tenga aggiornata sulla questione.
Ringrazio per l’attenzione accordatami
prof.ssa Monica Guido
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