Le Province spiegano perché temono di non aprire le scuole

Come si ascoltare in questo AUDIO registrato da Tuttoscuola, nella conferenza stampa di oggi, il presidente dell’Unione delle Province d’Italia, Giuseppe Castiglione, il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e il presidente della Provincia di Potenza, Piero Lacorazza sono entrati nel dettaglio della ventilata possibilità che le scuole di competenza provinciale non aprano i battenti nel prossimo anno scolastico.

I tre rappresentanti degli Enti Locali hanno spiegato che le Province subiranno, a causa della spending review, un taglio di 500 milioni di euro per il 2012 e di 1 miliardo di euro per il 2013 perché il Governo considera come consumi intermedi un totale di 3,7 miliardi di euro: in realtà questa cifra include voci di bilancio delle Province che non sono consumi intermedi aggredibili, bensì servizi.

I consumi intermedi, hanno continuato, sono stati ottenuti dal Governo prendendo la spesa corrente e sottraendovi le spese per il personale e gli interessi ma il totale effettivo dell’ammontare dei consumi intermedi, escluse le spese per i servizi, è pari, per l’Upi, a 1,3 miliardi. “Parametrando 1,3 miliardi ai 500 milioni previsti dalla spending, il taglio reale che dovrebbe spettare alle Province – ha detto stamane Castiglione – è pari a 176 milioni di euro per il 2012 invece dei 500 milioni previsti e 352 milioni di euro per il 2013 invece del miliardo previsto”.
Saitta quindi è entrato nel merito delle possibilità concrete, lanciando l’allarme: “Non siamo in grado di garantire che i 5000 edifici scolastici che gestiamo possano iniziare l’anno scolastico”, e incalzando: “se il Governo non dovesse cambiare idea la metà delle province andrà in dissesto finanziario: il commissario Bondi non ha considerato che noi svolgiamo funzioni che non sono tagliabili”.

I rappresentanti delle Province hanno manifestato preoccupazioni anche per i tagli alla manutenzione delle strade di competenza provinciale.