Tuttoscuola: Non solo statale

Le maestre bolognesi accusate di usare i bambini

Il referendum bolognese sul finanziamento alle scuole dell’infanzia private potrebbe avere, oltre ai contraccolpi politici, anche un avvio interno di procedura disciplinare, se saranno accertate le accuse raccolte nei giorni scorsi da un consigliere comunale e riportate da ‘Avvenire’.

Secondo quanto riferisce il quotidiano dei vescovi italiani, Valentina Castaldini, consigliere comunale di Bologna, accusa maestre ed educatrici delle scuole comunali di aver fatto disegnare ai bambini cartelloni e disegni per promuovere il voto A contro il contributo pubblico alle scuole private. Cartelloni e disegni portati successivamente in piazza nelle manifestazioni che hanno preceduto il voto referendario di domenica 26 maggio.

Dopo avere duramente valutato il fatto, la consigliera ha dichiarato: “Se per caso venisse fuori che le maestre o le dade hanno usato le ore di laboratorio scolastico per fare questi cartelloni, sarò costretta a chiedere provvedimenti”.

I genitori aderenti al comitato referendario si sono difesi, sostenendo che graffiti e disegni portati in piazza sono stati prodotti dai bambini sotto la guida dei loro genitori nel corso di assemblee tenute nelle scuole.

Guidati dalle maestre o dai genitori, i bambini sono stati ‘usati’. Lo dice, sempre secondo ‘Avvenire’, un’altra maestra comunale: “Ho la curiosità di sapere quale coordinamento pedagogico sostenga sia giusto utilizzare i disegni dei bambini per una manifestazione che riguarda il nostro contratto di lavoro. È assurdo”.

Il coinvolgimento diretto dei bambini nelle manifestazioni scolastiche non è un fatto nuovo per l’Italia, che ha già visto negli anni scorsi cortei multicolori di mamme e figli in difesa del tempo pieno. Una presenza che fa discutere, ovviamente.

 

 

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