Le incognite degli emendamenti al DL 104

Le centinaia di emendamenti al decreto legge 104 sulla scuola, presentati nei termini, probabilmente metteranno a dura prova nelle prossime settimane i deputati della Commissione Cultura e Istruzione della Camera. Già in queste ore se ne sta esaminando l’ammissibilità, in vista della loro eventuale approvazione in sede referente prima del voto finale dell’aula.

Difficilmente potranno superare l’ammissibilità quegli emendamenti che prevedono costi aggiuntivi per la finanza pubblica senza indicare il modo per reperire le risorse necessarie. L’ammissibilità potrebbe riguardare anche la natura urgente e straordinaria di talune norme, trattandosi, come si sa, di decreto legge.

Potrebbero invece ottenere il lasciapassare alcuni emendamenti che non pesano sui bilanci pubblici ma che incidono sul sistema d’istruzione attuale, come, ad esempio, la proposta di riapertura per alcune categorie di docenti precari delle graduatorie ad esaurimento oppure la cancellazione della prova nazionale Invalsi nell’esame di licenza media o l’introduzione nella scuola primaria dell’attività motoria per non meno di due settimanali affidate a un docente esterno o ancora l’introduzione dell’educazione sentimentale per la parità di genere.

Scorrendo rapidamente i tanti emendamenti, molti aggiuntivi o integrativi al DL, si ha l’impressione di una diffusa ricerca alternativa all’attuale sistema che va oltre il disegno del ministro Carrozza.

Con questa strana maggioranza delle grandi intese potrebbe capitare un po’ di tutto, arrivando a modificare in totale autonomia taluni aspetti dell’ordinamento scolastico, in considerazione anche del fatto che molti emendamenti “radicali” presentati dal M5S potrebbero trovare il consenso di altri gruppi.

Se ciò dovesse capitare, potrebbe essere necessario un intervento del Governo con un proprio maxiemendamento.