Le brutte notizie della Finanziaria: i futuri risparmi di organico

La Finanziaria 2007 di un anno fa aveva previsto un taglio di organico di 31.144 posti di docente e di 7.475 unità di personale Ata (38.619 posti in tutto) per il 2007 e di ulteriori 4.727 posti di docente e 212 Ata dal 2008. Senza contare l’azzeramento di altri 4.600 posti e più di docenti in soprannumero che portavano la riduzione virtuale di spesa per 50 mila posti in meno.
Il Ministero dell’Economia contava di ottenere da quei tagli sulla scuola un risparmio di 448 milioni per il 2007, progressivamente in aumento fino a diventare a regime nel 2009 di 1.402 milioni. Invece di cancellare 38.619 posti, il ministro Fioroni è riuscito a contenere i danni con una riduzione complessiva inferiore ai 12 mila posti, cioè meno di un terzo di quelli che gli imponeva la Finanziaria 2007 (facendo saltare le drastiche previsioni di riduzioni di organico).
Ma, grazie anche alla congiuntura favorevole dell’extragettito, il ministro è riuscito ad ottenere la non applicazione – per quest’anno – della clausola di salvaguardia che gli imponeva di restituire al Tesoro la parte del risparmio mancato (più di due terzi degli attesi 448 milioni di euro).
Se per il 2007 il Ministero dell’Economia ha “condonato” il MPI, per il 2008 e, addirittura per i tre anni successivi, ha confermato invece il risparmio dovuto (alias, riduzione di organico), come continuazione dell’operazione mancata.
Alla fine, nel 2011, il risparmio a regime a carico della scuola dovrà essere di 1.432 milioni di euro, cioè 30 milioni in più di quelli previsti (1.402) dalla precedente finanziaria dal 2009.
Tradotto più concretamente, tutto questo significa che, se pur condonato per la prima (piccola) rata del 2007, il debito (risparmio) a carico dell’istruzione è confermato, ma viene diluito in un arco di tempo maggiore.
Più rate per un debito piuttosto pesante da mettere già in conto sul prossimo organico di diritto per il 2008, sperando in un nuovo tesoretto di salvataggio.