Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

L’aumento della durata dell’obbligo scolastico favorisce l’intelligenza

A sostenerlo è uno studio pubblicato sulla rivista dell'Accademia Americana delle Scienze 'Pnas' condotto in Norvegia dal gruppo di Taryn Galloway del dipartimento di statistica dell' università di Oslo

La scuola dell’obbligo sembra aumentare l’intelligenza e più a lungo dura l’obbligo scolastico, più cresce il quoziente intellettivo (QI) dei giovani. Lo dimostra uno studio pubblicato sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze ‘Pnas’ condotto in Norvegia dal gruppo di Taryn Galloway del dipartimento di statistica dell’ università di Oslo.

Gli scienziati norvegesi hanno misurato il QI di giovani prima e dopo una riforma scolastica che aumentava di due anni l’ obbligo per il ciclo di studi intermedi (l’equivalente delle scuole medie italiane), ed ecco che l’intelligenza dei giovani post-riforma risulta maggiore di quella dei ragazzi che studiavano prima della riforma scolastica.

L’associazione tra anni di studio e intelligenza è nota, ma capire cosa ci sia dietro non è cosa facile, perché insorge il classico dilemma dell’uovo e della gallina. C’è chi ritiene che sono i più intelligenti ad andare avanti negli studi e spiega in questo modo il maggiore QI di chi continua il percorso scolastico e accademico. Ma questa non sembra essere tutta la verità.

Gli esperti hanno incrociato dati del quoziente intellettivo e di numero di anni di frequenza scolastica per un gruppo di giovani che avevano frequentato la scuola dell’obbligo prima e dopo la riforma che faceva aumentare di due anni l’obbligo scolastico. Ed è emerso che nel dopo riforma ci sono ragazzi più intelligenti, ovvero che maggiore è l’obbligo scolastico, più cresce il QI dei ragazzi.

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