Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Latino alle elementari? No, grazie

È stata considerata poco più di una boutade la proposta dell’assessore capitolino alle politiche scolastica, Laura Marsilio, di introdurre l’insegnamento facoltativo del latino nelle scuole primarie come “primo insegnamento di una cultura che si deve recuperare”.

Le critiche dalle rappresentanze associative e sindacali non si sono fatte attendere. In particolare la Gilda degli insegnanti, per voce del coordinatore nazionale Rino Di Meglio, dichiara che l’idea della Marsilio non è solo da rigettare perché didatticamente impraticabile, ma viene anche considerata un’invasione di campo.

Di Meglio non ha negato l’importanza della cultura e della lingua latina, ma ha dichiarato di ritenere “non opportuno introdurla come materia di studio nella scuola primaria. Con gli alunni di età compresa fra i 6 e i 10 anni, invece, occorre concentrarsi soprattutto sull’insegnamento della lingua italiana quale strumento fondamentale di comunicazione”.

Quanto poi alla presunta “invasione di campo”, il coordinatore della Gilda ha colto l’occasione per invitare “le amministrazioni comunali a occuparsi delle questioni di loro stretta pertinenza, senza invadere i settori di competenza della scuola”.

Senza entrare nel merito della proposta dell’assessore romano, c’è da osservare, tuttavia, che, per quanto riguarda il metodo, il regolamento dell’autonomia scolastica, nel pieno rispetto della decisione autonoma di ciascuna scuola, prevede all’articolo 9 che l’ampliamento dell’offerta formativa con attività e insegnamenti facoltativi possa essere proposto anche da Enti locali. Anche se opinabile nel merito. Appunto.

Forgot Password