L’assegnazione di 408 posti per l’infanzia supera l’impasse contrattuale

Come anticipato da Tuttoscuola, il Miur ha effettivamente deciso di rompere gli indugi e di procedere all’assegnazione di posti per gli anticipi nella scuola dell’infanzia, nonostante la mancanza di conclusione della trattativa contrattuale sulle figure professionali e le modalità organizzative per l’attuazione degli anticipi.
Con un eccesso di ottimismo il Miur nel marzo scorso aveva posto come condizione per l’accettazione delle domande di anticipo nell’infanzia la conclusione della trattativa contrattuale.
Otto mesi dopo, visto lo stallo della trattativa all’Aran con non chiare previsioni sull’accordo conclusivo, ha deciso comunque di assegnare i posti finanziati proprio dalla norma di legge sugli anticipi (art. 7 della legge 53/2003).
Il sindacato complessivamente ha preso atto della decisione, senza sostanziali opposizioni.
Nella nota ministeriale che accompagna l’assegnazione dei 408 posti di insegnante per l’infanzia agli Uffici scolastici regionali, si richiama la circolare n. 101/2002 relativa alla prima sperimentazione degli anticipi nella scuola dell’infanzia che, tra l’altro, fissava tra i criteri di attuazione la riduzione del numero di bambini per sezione in presenza di bambini anticipatari: “La quota di posti disponibili per il raggiungimento del tetto massimo di bambini per sezione può essere ridotta di due o tre unità per ciascun bambino di età inferiore ai tre anni ammesso alla frequenza anticipata della scuola dell’infanzia.
Tra posti assegnati e modalità organizzative il Miur ha praticamente svuotato di contenuto il possibile futuro accordo in corso all’Aran.