L’Anci favorevole ai libri di testo on line

Convocare i Comuni per fare chiarezza sulla corretta impostazione delle norme in materia di testi scolastici. Questa è la richiesta avanzata dal Presidente dell’ANCI, Leonardo Domenici, al Presidente della VII Commissione Cultura della Camera dei Deputati, on. Ferdinando Adornato.
La questione relativa alle disposizioni in materia di testi scolastici, già art. 16, commi 4, 5, 6, e 7 del disegno di legge della Finanziaria 2005, precedentemente stralciata in sede emendativa, è stata sottoposta al riesame in Commissione Cultura.
La previsione inizialmente presente nel testo contemplava la possibilità di procedere, in alternativa ai tradizionali libri di testo su supporto cartaceo, a utilizzare testi “scaricati” da internet o acquisiti via on line. L’ipotesi legislativa aveva determinato la reazione degli editori che avevano denunciato allo stesso presidente del Consiglio il concreto rischio di gravi crisi aziendali con compromissione degli attuali livelli di occupazione.
Ora, secondo l’ANCI, il riaprirsi della questione fa riemergere legittimi quesiti che hanno bisogno di chiarimenti.
La possibilità da parte delle scuole di poter usufruire, in via sperimentale, di testi scaricabili da Internet – scrive Domenici – consentirebbe ai Comuni un risparmio della spesa per i testi scolastici di somme che potrebbero essere impegnate per l’acquisto del materiale didattico. Se questo è il senso dei commi 4 e 7 dell’art. 16, non potranno però essere i dirigenti scolastici, come recita ancora il comma 7, “…ad adottare le disposizioni organizzative idonee…“, a meno che non si voglia sottintendere, con l’attribuzione di questa competenza ai dirigenti scolastici, che farà poi capo al Ministero stesso anche il reperimento delle somme necessarie all’acquisto di eventuali armadietti capaci di contenere il materiale didattico in uso agli alunni delle scuole del primo ciclo dell’istruzione, a modifica dell’art. 3 della L.23/96“.
Tra il sì e il no al testo on line, la scuola, con atteggiamento diffidente, sta a guardare.